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Opera omnia del Cardinal Martini, prefazione firmata Francesco

Cardinal Martini | Il Cardinal Carlo Maria Martini (1927 - 2012)  | Fondazione Carlo Maria Martini Cardinal Martini | Il Cardinal Carlo Maria Martini (1927 - 2012) | Fondazione Carlo Maria Martini

Sinodalità, dialogo, Parola di Dio. Così, in uno scritto firmato da Papa Francesco, viene delineata l’eredità del Cardinal Carlo Martini, scomparso nel 2012. Lo scritto fa da prefazione al primo volume dell’opera omnia del Cardinal Martini che raccoglie gli interventi del cardinale gesuita alla Cattedra dei non credenti, l’iniziativa che lui promosse quando era arcivescovo di Milano.

Il primo aspetto rilevante della figura del Cardinal Martini è la sinodalità, si legge nel testo del Papa. La promozione della sinodalità “richiede da una parte un atteggiamento di ascolto e di discernimento di quanto lo Spirito muove nella coscienza del popolo di Dio, nella varietà delle sue componenti; dall’altra la cura perché le differenze non degenerino in conflitto distruttivo.”

Ricordando il motto episcopale del cardinale “pro veritate adversa diligere” (per la verità, amare le avversità), si ricorda come il Cardinal Martini “non ha avuto paura delle tensioni, o addirittura delle contestazioni, che ogni spinta profetica porta con sé,” ma ha comunque “sempre evitato la contrapposizione, che non conduce a nessuna soluzione, pensando piuttosto creativamente in termini di alternative.” 

Non c’era nel cardinal Martini – si legge ancora nella prefazione – la volontà di “fare concessioni a mode o a indagini sociologiche, ma era portato da un’unica domanda di fondo: ‘in che modo Gesù Cristo, vivente nella Chiesa, è oggi sorgente di speranza?’, assumendo con fedeltà la missione della Chiesa di annunciare misericordia e verità.”

Ma il cardinale era anche consapevole della “tante sensibilità” nella Chiesa, proponeva “la necessità di uno strumento di confronto universale e autorevole,” perché “quando si cerca la volontà di Dio ci sono sempre punti di vista diversi e bisogna cercare spazi per ascoltare lo Spirito Santo e permettergli di operare in profondità, come stiamo sperimentando in occasione dei Sinodi sulla Famiglia.” 

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Si legge ancora nella prefazione firmata da Papa Francesco che il Cardinal Martini non solo ha cercato di coinvolgere i membri della comunità ecclesiale, ma anche quanti “nella comunità dei credenti immediatamente non si riconosceva.” In questo modo, il cardinale gesuita “ha spinto lo sguardo oltre i confini consolidati, favorendo una chiesa missionaria ‘in uscita’ e non chiusa su se stessa, facendo emergere il messaggio universale del Vangelo, portatore di luce e di ispirazione per tutte le persone.” E un esempio è proprio la Cattedra dei Non Credenti, iniziativa nata “dalla convinzione che tutti, credenti e non credenti, siamo alla ricerca della verità e non possiamo dare nulla per scontato,” perché “ogni credente porta in sé la minaccia della non credenza e ogni non credente porta in sé il germe della fede: il punto d’incontro è la disponibilità a riflettere sulle domande che tutti ci accomunano.”

Si legge nella prefazione che “il cardinale aveva intuito la fecondità del contributo che le comunità cristiane possono dare alla società civile oggi se compiono questo sforzo di mediazione sul piano etico e antropologico.”

Così, l’impegno del Cardinal Martini è risuonato con forza anche in ambito civile e politico, e anche fuori dall’arcidiocesi di Milano che ha amministrato per oltre venti anni. Il tutto viene – si legge ancora nel testo – dalla familiarità del Cardinale per la Parola di Dio, una competenza che “si univa al talento pastorale di saperla comunicare a tutti, credenti e laici, intellettuali e persone semplici.” Insomma, “proprio la sua costante attenzione al tesoro della Scrittura, fa sì che le parole del cardinale Martini non possono essere viste come considerazioni dettate dal buon senso o da teorie politiche; nella loro simultanea semplicità e profondità, esse esprimono tutta la ricchezza della tradizione giungendo a interpellare ogni persona e ogni popolo.”

In particolare, il Cardinal Martini – si legge nel testo – “ha indicato percorsi per collegare la Parola alla vita, mostrandone la pertinenza e la rilevanza per la propria personale esperienza. Così essa può divenire agente di conversione, alimentando una vita più fraterna e più giusta, impedendo di rifugiarsi all’ombra di comode sicurezze preconfezionate,” come ha fatto nella Scuola della parola. Un contributo originale che nasce anche dalla spiritualità ignaziana.

Sono aspetti che certo “non esauriscono la personalità del cardinale.” Forse la pubblicazione dell’Opera omnia, curata da Bompiani. potrà aiutare a comprendere a fondo il pensiero del Cardinal Carlo Maria Martini. Non è la prima iniziativa del genere. Una raccolta di scritti del cardinale era già stata inclusa nella collana “I Meridiani” di Mondadori. Il primo volume dell’Opera Omnia, “Le Cattedre dei non credenti,” sarà pubblicato il 22 ottobre.