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Opus Dei, è morto il Prelato Javier Echevarria

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L’Opus Dei piange il Prelato, Monsignor Javier Echevarría, morto ieri sera a Roma in seguito alle complicazioni di una infezione polmonare. Aveva 84 anni. Era ricoverato da qualche giorno presso il Campus Bio-Medico di Roma. A Monsignor Echevarrìa sono stati impartiti i sacramenti prima del decesso.

Nato a Madrid nel 1932, Monsignor Echevarrìa conobbe San Josemaria Escrivà di cui fu segretario dal 1953 al 1975, anno della morte del fondatore dell’Opus Dei.

Sacerdote dal 1955, nel 1975 divenne Segretario Generale dell’Opus. Quando nel 1982 l’Opus Dei divenne una Prelatura personale, fu nominato vicario generale.

Alla morte del Beato Alvaro del Portillo, successore di San Josemaria, fu nominato prelato dell’Opus il 20 aprile 1994 e ordinato vescovo il 6 gennaio 1995 da Papa Giovanni Paolo II.

Da ieri il governo dell’Opus è stato assunto - secondo le norme del diritto - dal Vicario ausiliare Monsignor Fernando Ocariz. Entro 30 giorni dovrà essere convocato il congresso per l’elezione del nuovo Prelato che dovrà esser celebrato entro tre mesi. L’elezione del successore di Monsignor Echevarrìa dovrà poi esser confermata dal Papa.

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Lo statuto della prelatura personale è regolato dal Codice di Diritto Canonico, dal canone 294 al 297.
Secondo il Codice infatti "al fine di promuovere un'adeguata distribuzione dei presbiteri o di attuare speciali opere pastorali o missionarie per le diverse regioni o per le diverse categorie sociali, la Sede Apostolica può erigere prelature personali formate da presbiteri e da diaconi del clero secolare. La prelatura personale è retta dagli statuti fatti dalla Sede Apostolica e ad essa viene preposto un Prelato come Ordinario proprio, il quale ha il diritto di erigere un seminario nazionale o internazionale, di incardinare gli alunni e di promuoverli agli ordini con il titolo del servizio della prelatura. I laici possono dedicarsi alle opere apostoliche di una prelatura personale mediante convenzioni stipulate con la prelatura stessa; gli statuti definiscono i rapporti della prelatura personale con gli Ordinari del luogo nelle cui Chiese particolari la prelatura stessa esercita o intende esercitare, previo consenso del Vescovo diocesano, le sue opere pastorali o missionarie".