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Oratorio estivo, un ponte tra strada e Chiesa

Oratori estivi |  | FOI ufficio stampa
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Oratori estivi |  | ufficio stampa FOI
Oratori estivi | | ufficio stampa FOI
Oratori estivi |  | Ufficio Stampa FOI
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Con la fine delle scuole, i genitori devono trovare la soluzione migliore per sistemare i propri figli senza dimenticare il desiderio dei bambini di recuperare uno spazio giocoso dopo tanti mesi di studio e le ovvie necessità di contenere i costi. E così riprendono le attività degli Oratori estivi, che in moltissime realtà pastorali rappresentano la più gettonata proposta per le famiglie. ACI Stampa ha parlato del fenomeno degli oratori estivi con la vicepresidente del Forum degli Oratori Italiani (FOI), Suor Palma Lionetti, religiosa delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

Come nasce l'oratorio in Italia? Qual è il suo sviluppo nel tempo?

“L’Oratorio ha in Italia una lunga tradizione che riporta a grandi santi che hanno scelto questa particolarissima attività pastorale per raggiungere le giovani generazioni. Come dimenticare gli albori con San Filippo Neri a Roma nel XVI secolo, contemporaneamente alle iniziative di grandi Vescovi fra i quali San Carlo Borromeo, i sogni di San Giovanni Bosco e di Santa Maria Domenica Mazzarello in Piemonte nel XIX secolo. Ma anche numerose congregazioni religiose così come singoli educatori, consacrati e laici, nel centro e nel sud d’Italia hanno dato vita ad esperienze educative simili attingendo dalle fonti più antiche e arricchendole con carismi e specificità tipiche dei vari territori. La tradizione non si è mai interrotta e ha spesso mostrato una vitalità notevole nel rispondere alle necessità ed urgenze delle nuove generazioni. A distanza di tanti secoli, l’Oratorio è quanto mai vivo e necessario per una pastorale che sia interessata alla formazione globale di bambini e ragazzi sviluppando nuovi linguaggi e strumenti adatti alle giovani generazioni”.

Che funzione ha l'oratorio per la famiglia in Italia?

L’Oratorio nasce per rispondere alle esigenze dei giovani, alle loro necessità più profonde, ai loro disagi così come alle loro richieste di presenza, di aiuto, di sostegno, di educazione. In questo la pastorale oratoriana raggiunge anche le famiglie con cui mira a costruire una vera e propria alleanza educativa in una corresponsabilità che porti alla formazione delle giovani generazioni a 360°. Non si tratta quindi solo di affidare i propri figli nel tempo libero ad una struttura di fiducia da parte dei genitori ma di un vero e proprio supporto educativo che l’Oratorio può fornire alle famiglie.”

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Quali sono le attività principali dell'oratorio?

“L’Oratorio si impegna ogni giorno a trovare linguaggi nuovi per raggiungere i proprio obiettivi educativi: tutte le attività svolte, dallo sport al teatro, dalla musica alle nuove tecnologie, vengono intese con una forte azione educativa a livello umano, spirituale e culturale lasciandosi guidare non da progetti astratti ma dai gusti e dai bisogni dei ragazzi per una crescita integrale. L’Oratorio non è un contenitore di attività, un luogo di intrattenimento, ma un posto dove crescere come persone attraverso attività che siano strumenti per apprendere valori ed ideali”.

Come l'oratorio può aiutare i giovani a crescere?

“I giovani trovano in Oratorio uno spazio adatto alla loro età, dove scoprire e rafforzare le proprie passioni e crescere anche all’interno di professionalità che potranno essere loro utili in futuro. Questo nell’ambito di un riconoscimento in crescita della funzione sociale dell’Oratorio, che gli viene sempre più riconosciuta anche dalle altre agenzie educative come la scuola, lo sport, la cultura, le famiglie. Ponte fra la strada e la Chiesa, l’Oratorio porta Dio nel quotidiano dei più piccoli, dei giovani spingendoli ad un impegno che possa diventare anche sociale e civile, operando perché cresca la consapevolezza della propria capacità di essere e di dare agli altri”.

Ci sono delle novità o degli orizzonti nuovi per l'oratorio in Italia?

La funzione sociale dell’Oratorio sta sempre più prendendo piede rappresentando un luogo che le famiglie scelgono con maggiore consapevolezza, che le Istituzioni riconoscono come valido alleato, che i giovani frequentano per crescere insieme e personalmente. La collaborazione con la scuola ed il territorio, l’accoglienza di ragazzi provenienti da paesi lontani o da contesti sociali complessi, insieme alle prospettive che si stanno aprendo per l’alternanza scuola-lavoro rappresentano le sfide per i prossimi anni che renderanno gli Oratori sempre più luoghi di integrazione e di crescita per una società che speriamo migliore ed animata da sentimenti di inclusione e di prossimità”.

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