La spiritualità sacerdotale nutrita dalla preghiera e dall’adorazione, in ascolto della voce del Signore e, quali modelli di santità per la vita diplomatica.

Di questo ha parlato Papa Francesco ieri pomeriggio  nella sua visita alla Pontificia Accademia ecclesiastica, la casa di formazione dei diplomatici della Santa Sede. Come riporta L'Osservatore Romano il Papa era accompagnato da Jan Romeo Pawłowski, segretario per le Rappresentanze pontificie, ed è stato accolto dal presidente dell’Accademia, Joseph Marino, da r Gabriel Marcelo Viola Casalongue, economo e prefetto degli Studi, da padre Orlando Torres, S.I., direttore spirituale, e dai trentasei sacerdoti alunni provenienti da 22 Paesi dei vari continenti. 

Una appuntamento che si ripete ogni anno cui il Papa non ha voluto mancare. 

Marino ha espresso gratitudine e gioia per la presenza del Papa e per la paterna benevolenza mostrata verso l’Accademia. Poi un breve dialogo tra il Papa e gli alunni su temi attuali riguardanti lo stile del servizio diplomatico e la situazione della Chiesa e del mondo contemporaneo. Il Papa ha indicato san Charles de Foucauld e san Pietro Favre come modelli di spiritualità, ed ha ha ribadito l’importanza dell’esperienza dell’anno missionario, da lui voluto quale parte integrante del cammino di preparazione dei diplomatici della Santa Sede. Alla fine di questo anno accademico, i primi quattro alunni si recheranno in Brasile, nelle Filippine, in Madagascar e in Messico per svolgere il tirocinio missionario. Il Papa si è quindi trattenuto a cena per salutare anche le suore della Comunidad apostólica de María Siempre Virgen, e i collaboratori laici dell’Accademia.