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Papa Francesco al Pontificio Collegio Messicano: tenerezza, riconciliazione e fratellanza

Discorso del Papa in spagnolo alla comunità del Pontificio collegio messicano ricevuta questa mattina in Udienza in Vaticano

Il Papa riceve in Udienza il Pontificio Collegio Messicano  |  | Vatican Media / ACI group Il Papa riceve in Udienza il Pontificio Collegio Messicano | | Vatican Media / ACI group

“Non clericalizzarci, il clericalismo è una perversione”. Papa Francesco aggiunge queste chiare parole a braccio nel suo discorso in lingua spagnola alla comunità del Pontificio collegio messicano ricevuta questa mattina in Udienza in Vaticano.

Al Pontificio Collegio messicano il Papa consegna tre parole: tenerezza, riconciliazione e fraternità. Occorrono queste tre per le “sfide per l’evangelizzazione del Messico e di tutto il continente americano, particolarmente in mezzo alle difficoltà che incontriamo a causa della pandemia”.

Il Pontificio Collegio Messicano venne fondato nel 1967 e in origine fu concepito come seminario, ma molto presto consolidò la propria identità come comunità sacerdotale.

Per il Pontefice ci vuole, inoltre, “uno sguardo di riconciliazione” per “le difficoltà sociali che attraversiamo, le enormi differenze e la corruzione”, e soprattutto per prestare attenzione “a coloro che sono scartati a causa delle loro radici indigene o della loro particolare religiosità popolare”.

Il Papa offre, poi, come modello Maria che con materna tenerezza riflette l’amore di Dio che “accoglie tutti”. “Per questo però è necessario lasciarsi modellare dal Signore perché si intensifichi “la nostra carità pastorale, dove nessuno è escluso dalla nostra sollecitudine e dalla nostra preghiera". All’inizio del suo discorso il Papa aveva sottolineato come lo accompagnasse, oggi, “il vivo ricordo degli incontri avuti con il santo Popolo di Dio” nel corso del suo viaggio apostolico in Messico, nel 2016. Un ricordo, aveva rimarcato, “che in un certo modo si rinnova ogni anno con la celebrazione della Solennità di Nostra Signora di Guadalupe qui nella Basilica Vaticana”. Ed è proprio a “La Morenita, Madre di Dio e Madre nostra” che invita il collegio a ricorrere con fiducia.

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Il Papa raccomanda ai seminaristi “uno sguardo di fraternità”, che “ci permetta di mettere in evidenza i punti di connessione e interazione tra le culture e la comunità ecclesiale”. Infine ai sacerdoti messicani il Papa chiede infine di “non sottovalutare le tentazioni mondane che possono portare ad una insufficiente conoscenza personale, ad attitudini autoreferenziali, al consumismo e alle molteplici forme di evasione dalle nostre responsabilità”.

Per il Pontefice la mondanità spirituale è “il peggior male che può capitare alla Chiesa”.