"E' tempo di camminare insieme, sempre avanti, con lo sguardo e il cuore centrati su Gesù". Lo ha detto il Papa, stamane, ricevendo i partecipanti al capitolo generale degli Agostiniani Recolletti.

Francesco propone ancora una volta San Giuseppe come modello. "Vorrei che si tenesse presente che ogni persona consacrata, ogni religioso, ogni sacerdote è chiamato, come Giuseppe, ad avere un cuore di padre, cioè un cuore irrequieto che sta sveglio ad amare e prendersi cura dei figli e delle figlie che gli sono stati affidati, soprattutto i più fragili, chi soffre, chi non ha fatto l'esperienza dell'amore paterno; non dimentichiamo che non possiamo essere veri genitori senza sperimentare l'essere figli del Padre celeste, che ci ama e sa di cosa abbiamo bisogno. Non smettiamo di andare da Lui ogni giorno, con fiducia. Ci ascolta, ascolta i desideri e i bisogni del nostro cuore, e ci indica la strada da seguire"

La seconda caratteristica di San Giuseppe - conclude il Papa - è il "coraggio creativo. Non sono tempi facili, lo sappiamo. Non erano nemmeno per San Giuseppe. Ma si fidava di Dio egli offriva tutte le sue capacità, i suoi talenti. E Dio si è fidato di Giuseppe e gli ha dato la grazia di poter portare a termine il difficile compito a lui affidato".

E sul calo delle vocazioni Papa Francesco aggiunge: “prepariamoci a quello che succederà, e diamo il nostro carisma, il nostro dono a coloro che possono portarlo avanti. Manteniamo fermo il carisma, manteniamo ferma quella consacrazione di vita che abbiamo. E continuiamo a pregare, che il Signore mandi vocazioni, ma che ci prepari anche a dare il nostro dono quando siamo di meno, a chi può collaborare con noi”