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Papa Francesco e il pellegrinaggio, solo chi cammina non si corrompe

Una immagine del Pellegrinaggio Macerata- Loreto | Una immagine del Pellegrinaggio Macerata- Loreto | www.pellegrinaggio.org Una immagine del Pellegrinaggio Macerata- Loreto | Una immagine del Pellegrinaggio Macerata- Loreto | www.pellegrinaggio.org

Il pellegrinaggio è un simbolo della vita, Papa Francesco lo ha ripetuto nel messaggio audio che sabato sera, mentre era a Sarajevo, è stato ascoltato dai partecipanti al 37° pellegrinaggio a piedi Macerata-Loreto. Una consuetudine: “L’ho fatto nei due anni scorsi- ha detto il Papa- e sono rimasto contento della vostra forza, della vostra fede, del vostro amore a Gesù Cristo. L’altro giorno nell’Udienza generale ho benedetto la fiaccola; c’erano alcuni di voi che l’avevano portata.”

Ma quest’anno il pellegrinaggio ‘festeggia’ anche i 50 anni di sacerdozio del suo principale animatore, mons. Giancarlo Vecerrica, vescovo di Fabriano e Materica:

“Sono felicissimo che il titolo del Pellegrinaggio di quest’anno segua con precisione il messaggio di Papa Francesco nella Bolla di indizione del Giubileo della Misericordia: i temi decisivi della vita non sono il nostro darci da fare, le nostre idee, ecc.; la salvezza della vita è solo la misericordia” ha spiegato.

“Se una persona non cammina e rimane ferma- ha detto il Papa nel suo breve messaggio- non serve, non fa nulla” e un’anima che non fa del bene, “che non cammina per la vita cercando Dio e che lo Spirito Santo ti muove da dentro, è un’anima che finisce nella mediocrità e nella miseria spirituale.”

Il Papa ha citato san’ Agostino per invitare i fedeli a “camminare con la gioia e anche camminare quando il cuore è triste, ma sempre camminare.” E se si sbaglia strada basta tornare: “Torna, perché c’è la misericordia di Gesù.”

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La misericordia di Gesù, ha detto il Papa, “perdona tutto, sempre ti aspetta, sempre ti ama tanto.”

Francesco ripete una canzone degli alpini e aggiunge Agostino: “l’arte di salire non è nel non cadere, ma nel non rimanere caduto. Canta e cammina e se sei caduto, alzati: c’è la carezza della misericordia di Gesù che perdona tutto e lì è la gioia, la gioia di quell’incontro con Gesù.”

Poi le domande per tutti: “Cosa devo fare della mia vita? Cosa mi dice Gesù che devo fare della mia vita? Cosa pensa il Signore per me? C’è gioia nel mio cuore, per cantare mentre cammino? Se non c’è gioia, cercàtela! Il Signore te la darà, te la donerà con la Sua misericordia.”

Infine una preghiera speciale: “Questa sera pregherò per voi, vi accompagnerò spiritualmente da Sarajevo a Roma, perché rientrerò questa sera a Roma. Sarò con voi e voi per favore pregate per me. Che il Signore vi benedica e la Madonna vi custodisca. E l’Angelo custode di ognuno di voi vi dica all’orecchio: “Canta e cammina!”.”