“La Chiesa è di tutti, particolarmente dei poveri”. Papa Francesco saluta così tutto coloro che nella cattedrale di San Petronio sono stati invitati al pranzo  con lui. Alla scuola della Comunità di Sant’ Egidio di cui fa parte l’arcivescovo di Bologna Zuppi, il pranzo si  svolto dentro la chiesa.

“In questa casa- dice il Papa- normalmente si celebra il mistero dell’Eucaristia, la mensa sulla quale è deposto il pane e il vino che diventano il Corpo e il Sangue di Gesù, spezzato e versato per la moltitudine di uomini che Egli ama. Che strana la matematica di Dio: si moltiplica solo se si divide! Apparecchiamo sempre una mensa di amore per chi ne ha bisogno” perché “Gesù non scarta nessuno, non disprezza”. 

Il Papa spiega che “la nostra vita è sempre preziosa e tutti abbiamo qualcosa da dare agli altri. Al termine vi verrà consegnato il cibo più prezioso, il Vangelo, la Parola di quel Dio che tutti portiamo nel cuore, che per noi cristiani ha il volto buono di Gesù. È per voi! È rivolto proprio a chi ha bisogno! Prendetelo tutti e portatelo come segno, sigillo personale di amicizia di Dio che si fa pellegrino e senza posto per prepararlo a tutti”.

“Voi - dice Francesco -avete una sensibilità particolare nel cogliere la dimensione umana perché sapete che cosa è la fragilità, il bisogno di tendere le mani, di farsi aiutare mettendo da parte l’orgoglio”. Poi prima della recita del Padre Nostro il Papa conclude: “Il “Padre nostro” è una preghiera che si esprime al plurale: il pane che si chiede è “nostro”, e ciò comporta condivisione, partecipazione e responsabilità comune. In questa preghiera tutti riconosciamo l’esigenza di superare ogni forma di egoismo per accedere alla gioia dell’accoglienza reciproca. Oggi possiamo condividere il nostro pane quotidiano. E tutti ne vogliamo ringraziare Dio”.