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Papa Francesco: “Il mondo non ha bisogno di legalismo, ma di cura”

Papa Francesco, Udienza Generale |  | Daniel Ibanez, ACI Group Papa Francesco, Udienza Generale | | Daniel Ibanez, ACI Group

Papa Francesco nell’Udienza Generale odierna continua il suo ciclo di catechesi sui comandamenti. “Essi non vivono per sé stessi, ma sono parte di una relazione, quella dell’Alleanza fra Dio e il suo Popolo. Il testo non dice: questi comandamenti, ma queste parole”, specifica il Pontefice.

L’Udienza odierna si svolge in due posti, in Piazza e in Aula Paolo Vi dove ci sono più di 200 malati. “Tutti insieme formiamo una comunità”, dice il Papa a braccio.

Che differenza c’è fra un comando e una parola? “Il comando – risponde Francesco nella sua catechesi - è una comunicazione che non richiede il dialogo. La parola, invece, è il mezzo essenziale della relazione come dialogo. I comandamenti sono un dialogo. Dio Padre crea per mezzo della sua parola, e il Figlio suo è la Parola fatta carne. L’amore si nutre di parole, e così l’educazione o la collaborazione. Due persone che non si amano, non riescono a comunicare. Quando qualcuno parla al nostro cuore, la nostra solitudine finisce. Altro è ricevere un ordine, altro è percepire che qualcuno cerca di parlare con noi”.

“L’uomo è di fronte a questo bivio: Dio mi impone le cose o si prende cura di me? – continua ancora il Pontefice nell’udienza- I suoi comandamenti sono solo una legge o contengono una parola? Dio è padrone o Padre? Siamo sudditi o figli? Questo combattimento, dentro e fuori di noi, si presenta continuamente: mille volte dobbiamo scegliere tra una mentalità da schiavi e una mentalità da figli”.

Francesco tiene a precisare che dobbiamo vivere con lo “Spirito di figli” non uno “Spirito di schiavi”: “Uno spirito da schiavi non può che accogliere la Legge in modo oppressivo, e può produrre due risultati opposti: o una vita fatta di doveri e di obblighi, oppure una reazione violenta di rifiuto. Si vede quando un uomo o una donna hanno vissuto questo passaggio oppure no. La gente si rende conto se un cristiano ragiona da figlio o da schiavo. E noi stessi ricordiamo se i nostri educatori si sono presi cura di noi come padri e madri, oppure se ci hanno solo imposto delle regole. Il mondo non ha bisogno di legalismo, ma di cura. Ha bisogno di cristiani con il cuore di figli”. 

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