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Papa Francesco: “Importante la presenza di educatori cristiani nella scuola”

Dall’apertura verso il mondo all’attenzione alle colonizzazioni ideologiche. Papa Francesco fa l’identikit degli insegnanti cattolici

Papa Francesco, UMEC | Il Papa durante l'incontro odierno con l'UMEC | Vatican Media Papa Francesco, UMEC | Il Papa durante l'incontro odierno con l'UMEC | Vatican Media

L’Unione Mondiale degli Insegnanti Cattolici è riunita in una plenaria a Roma, e Papa Francesco, incontrandoli, ha ribadito l’importanza di educatori cristiani nella scuola, ha chiesto di stare attenti alle colonizzazioni ideologiche e ha sottolineato come gli stessi educatori devono portare prima di tutto la testimonianza, di fronte anche alla sfida “del cambio generazionale, che riguarda prima di tutto i dirigenti”.

Un cambio generazionale da vedere “con positività”, dice Papa Francesco, perché “la realtà non è mai statica, è dinamica”, e questo vale anche per le aggregazioni ecclesiali che “si evolvono e si sviluppano con il mutare dei tempi, e ogni cambio d’epoca le pone di fronte a una nuova missione”.

Si tratta dell’inizio di una “nuova missione”, considerando che l’Unione ha prima di tutto lo scopo di “incoraggiare e motivare questi insegnanti”, perché siano “pienamente consapevoli della loro importante missione di educatori”, con un compito che Francesco definisce di “collaboratori del Papa”.

Infatti, spiega “la missione del Successore di Pietro è proprio quella di confermare e sostenere i fratelli nella fede”, e allo stesso modo gli insegnanti cattolici rendono presente il servizio nella Chiesa.

Per Papa Francesco, “l’educatore cristiano infatti è chiamato ad essere nello stesso tempo pienamente umano e pienamente cristiano. Non dev’essere spiritualista e fuori dal mondo. Dev’essere radicato nel presente, nel suo tempo, nella sua cultura”.

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E ancora, è importante che “la sua personalità sia ricca, aperta, capace di stabilire relazioni sincere con gli studenti, di capire le loro esigenze più profonde, le loro domande, le loro paure, i loro sogni”.

Ma deve soprattutto essere “capace di testimoniare – anzitutto con la vita e anche con le parole – che la fede cristiana abbraccia tutto l’umano, che porta luce e verità in ogni ambito dell’esistenza, senza escludere niente, senza tagliare le ali ai sogni dei giovani, senza impoverire le loro aspirazioni”.

Papa Francesco ricorda l’importanza dell’educazione dei giovani nella tradizione della Chiesa, sottolinea la responsabilità degli insegnanti cattolici, ricorda che si sa “per esperienza personale, come sia importante avere bravi insegnanti e saggi educatori negli anni della formazione!”

L’insegnante, in particolare – dice il Papa – lavora “con soggetti, non con oggetti”, e “non possono essere rigidi”, anzi si deve crescere con gli studenti, trovando “i modi più efficaci per trasmettere la gioia della conoscenza e il desiderio di verità, adottando linguaggi e forme culturali adatti ai giovani di oggi”.

Chiosa Papa Francesco: “Ho detto: ‘I linguaggi adatti alle formeculturali di oggi’. Sì, ma state attenti alle colonizzazioni ideologiche. Una cosa è stare con la cultura

del momento, parlare la lingua del momento, un’altra cosa è lasciarsi colonizzare ideologicamente. Per favore: state attenti a insegnare agli insegnanti a discernere cos’è una novità che fa crescere e cos’è una ideologizzazione, una colonizzazione ideologica. Oggi le colonizzazioni ideologiche distruggono la personalità umana e quando entrano nell’educazione fanno delle stragi”.

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Infine, il Papa chiede di sensibilizzare riguardo il Patto Globale sull’educazione.

Le origini dell’Unione mondiale degli insegnanti cattolici risalgono al 1908, quando presidenti delle associazioni di insegnanti cattolici di Austria, Olanda, Svizzera e Germania lanciano l’idea di riunire i docenti cattolici a livello internazionale. Nel 1912 viene creata la Weltverband katholischer Pädagogen, associazione mondiale di educatori cattolici. Dopo una interruzione a causa delle due guerre mondiali, le attività vengono riprese nel 1951 con la fondazione a Roma, per iniziativa di dirigenti di associazioni nazionali di 17 Paesi, dell’Unione mondiale degli insegnanti cattolici.