"La vostra presenza in occasione delle celebrazioni in onore dei Patroni principali della Chiesa di Roma è segno della crescente comunione che lega la Chiesa Cattolica e il Patriarcato Ecumenico". Così il Papa ha salutato stamane la delegazione del Patriarcato di Costantinopoli giunta in Vaticano come da tradizione per la Solennità dei Santi Pietro e Paolo.

"Fare memoria degli Apostoli, dei loro insegnamenti e della loro testimonianza - ha osservato Francesco - significa ricordare le radici comuni sulle quali si edificano le nostre Chiese sorelle, ma anche prendere coscienza della comune missione al servizio del Vangelo, per generare un’umanità nuova, protesa verso Dio".

Oggi la fede è offuscata, a tal punto - ha detto ancora il Papa - da non incidere "più nelle scelte dei singoli e nelle decisioni pubbliche. Il disprezzo della dignità della persona umana, l’idolatria del denaro, la diffusione della violenza, l’assolutizzazione della scienza e della tecnica, lo sfruttamento sconsiderato delle risorse naturali sono soltanto alcuni dei gravi segni di una tragica realtà, alla quale non possiamo rassegnarci".

Cattolici e ortodossi - ha spiegato il Pontefice che vedrà Bartolomeo a Bari il prossimo 7 luglio - lavorano insieme per arginare questo stato di cose. "È mio auspicio che si moltiplichino le opportunità in cui noi cattolici e ortodossi, a tutti i livelli, possiamo lavorare insieme, pregare insieme, annunciare insieme l’unico Vangelo di Gesù Cristo che abbiamo ricevuto dalla predicazione apostolica, per sperimentare sempre di più in questo cammino comune l’unità che, per grazia di Dio, già ci unisce".