“Nel fatto che intorno al valore del prendersi cura, riferito agli altri e all’ambiente, si riscontri oggi un’ampia condivisione, possiamo riconoscere un positivo segno dei tempi, che la crisi pandemica ha contribuito a far emergere”. Lo afferma il Papa nel messaggio inviato ai partecipanti alla sessantesima marcia per la pace Perugia-Assisi.

“Con il gesto semplice ed essenziale del vostro camminare – aggiunge Francesco – avete affermato che la cultura della cura è una strada, anzi, è la strada maestra che conduce alla pace. La cura, infatti, è il contrario dell’indifferenza, dello scarto, del violare la dignità dell’altro, cioè di quell’anti-cultura che è alla base della violenza e della guerra”.

Il Papa denuncia che ancora oggi lo scandalo che si manifesta quando “gli Stati spendono enormi somme di denaro per gli armamenti, mentre nelle Conferenze internazionali si proclama la pace, distogliendo di fatto lo sguardo dai milioni di fratelli e sorelle che mancano del necessario per vivere o trascinano un’esistenza indegna dell’uomo”.

Pertanto occorre – conclude – “ , con l’aiuto di Dio che è Padre di tutti e di tutti si prende cura, perché impariamo a vivere insieme da fratelli e sorelle”.