“L’ira è una tempesta il cui scopo è distruggere. Pensiamo al bullismo fra i giovani. Il bullismo oggi è terribile. È molto presente nelle scuole. Anche i piccoli hanno la capacità di distruggere l’altro. L’unico modo per guarire dal bullismo è condividere, vivere insieme, dialogare, ascoltare l’altro, prendersi del tempo perché è il tempo che fa la relazione. Ognuno di noi ha qualcosa di buono da dare all’altro, ognuno di noi ha bisogno di ricevere qualcosa di buono dall’altro”. Lo dice il Papa nel libro “Dei vizi e delle virtù” – edito da Rizzoli - di don Marco Pozza. I contenuti del testo sono stati diffusi dal Corriere della Sera e rilanciati da Vatican News. 

Il Papa torna poi sul tema ambientale parlando del diluvio universale. Fu “un diluvio grande, forse a causa di un innalzamento della temperatura e dello scioglimento dei ghiacciai: quello che succederà adesso se proseguiamo sulla stessa strada. Dio ha scatenato la sua ira, ma ha visto un giusto, l’ha preso e l’ha salvato. La storia di Noè dimostra che l’ira di Dio è anche salvatrice. L’ira di Dio intende portare giustizia”.

Francesco poi affronta il tema della fede e si chiede: “una fede senza dubbi non va. Pensare di essere abbandonati da Dio è un’esperienza di fede che hanno avuto tanti santi e anche tante persone di oggi, che si sentono abbandonate di Dio, ma non perdono la fede. Custodiscono il dono: in questo momento non sento nulla, ma custodisco il dono della fede. Al cristiano che non è mai passato attraverso questi stati d’animo manca qualcosa, perché vuol dire che si accontenta. Le crisi di fede non sono mancanze contro la fede. Al contrario, rivelano il bisogno e il desiderio di entrare sempre di più nella profondità del mistero di Dio. Una fede senza queste prove mi fa dubitare che sia vera fede”.