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Papa Francesco:”La pietà, aspetto della misericordia di Dio”

Papa Francesco Udienza Giubilare 14 maggio 2016 |  | Alexey Gotovsky, ACI Group
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Papa Francesco Udienza Giubilare 14 maggio 2016 |  | Alexey Gotovsky , ACI Group
Papa Francesco Udienza Giubilare 14 maggio 2016 | | Alexey Gotovsky , ACI Group
Papa Francesco Udienza Giubilare 14 maggio 2016 |  | Alexey Gotovsky, ACI Group
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Papa Francesco Udienza Giubilare 14 maggio 2016 |  | CTV
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Papa Francesco Udienza Giubilare 14 maggio 2016 |  | CTV
Papa Francesco Udienza Giubilare 14 maggio 2016 | | CTV

L’Udienza Giubilare del 14 Maggio si è svolta sotto una pioggia incessante, ma sono tanti i pellegrini, muniti di ombrello, che hanno partecipato comunque all’ incontro, indetto per questo Giubileo della Misericordia, con il Papa.

Francesco, in questa straordinaria Udienza di sabato, ringrazia subito i presenti: “Non sembra tanto una buona la giornata, ma voi siete coraggiosi e siete venuti con la pioggia, grazie! Questa Udienza si farà in due posti, gli ammalati in Aula Paolo VI e noi qui. Siamo uniti tutti e due e vi faccio la proposta di salutarli con un applauso e non è facile fare l’applauso con un ombrello in mano!”.

Papa Francesco nell’Udienza di oggi parla della “pietà”: “Tra i tanti aspetti della misericordia ce ne è uno: provare pietà nei confronti di chi ha bisogno di amore; la pietas è un concetto presente nel mondo greco romano e stava ad indicare un atto di sottomissione ai superiori, il rispetto degli dei, dei figli verso i genitori. Oggi invece la pietà non è il pietismo piuttosto diffuso che offende la dignità dell’altro, la pietà non va confusa con la compassione che proviamo per esempio con gli animali che vivono con noi e poi si rimane indifferenti davanti alle sofferenze dei fratelli”.

“La pietà di cui vogliamo parlare – spiega il Papa - è una manifestazione della misericordia di Dio. E’ uno dei sette doni dello Spirito Santo che il Signore offre ai suoi discepoli per renderli docili ad obbedire alle ispirazioni divine”.

Il Papa poi rammenta ai presenti le tante volte in cui a Gesù è stato detto “Abbi pietà” e a tutti, Gesù, rispondeva con la sua misericordia e presenza.

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“In tali invocazioni di aiuto o richieste di pietà – prosegue Francesco -  ognuno esprimeva la sua fede in Gesù, chiamandolo “Maestro”, “Figlio di Davide” e “Signore”. Intuivano che in Lui c’era qualcosa di straordinario, che li poteva aiutare ad uscire dalla condizione di tristezza in cui si trovavano. Percepivano in Lui l’amore di Dio stesso. E anche se la folla si accalcava, Gesù si accorgeva delle persone sofferenti e ferite nella loro dignità”.

E qui aggiunge il Papa: “Per Gesù provare pietà equivale a condividere la tristezza di chi incontra, ma nello stesso tempo a operare in prima persona per trasformarla in gioia”.

L’Udienza Giubilare si conclude con l’invito del Papa a prendere sempre esempio dalla Vergine Maria e cita per questo anche un canto del poeta Dante Alighieri: “Maria, che si prende cura di ciascuno dei suoi figli ed è per noi credenti l’icona della pietà. Dante Alighieri lo esprime nella preghiera alla Madonna posta al culmine del Paradiso: «In te misericordia, in te pietate, … in te s’aduna quantunque in creatura è di bontate”.