San Giovanni XXIII ed il Beato Paolo VI sono simili per "quell'atteggiamento di ascolto, di dialogo, di servizio alla Chiesa e all'uomo, per quell'umiltà che ha impressionato più delle grandi gesta il mondo che chiedeva ragione della loro speranza". Sono le parole del Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, intervenuto ieri alla presentazione del volume “Giovanni XXIII e Paolo VI, i papi del Vaticano II”, editato con Studium dalla Fondazione Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

Il porporato, nel suo intervento, ha elogiato il "coraggio profetico di Giovanni XXIII e lo sforzo quotidiano e umile, ma al tempo stesso fermo e deciso di Paolo VI nel condurre in porto la grande opera conciliare, eredità lasciata alla Chiesa contemporanea che è oggi bussola indispensabile".

Entrambi i Pontefici attraverso la collegialità - ha aggiunto il Cardinale - hanno "dato impulso a quell'ecumenismo interiore della cattolicità a cui Giovanni XXIII univa quello esteriore, cioè quello della ricomposizione nell'unità di tante fazioni cristiane separate, promuovendo quella continua ricerca della pace fra i popoli e fra le classi sociali».