“Le donne e gli uomini, i giovani e bambini della nostra gente, che hanno visto morire i loro cari, e hanno dovuto lasciare angosciati le loro case distrutte dal terremoto, ben capiscono il dramma dei profughi ucraini costretti dalla furia insensata e omicida della guerra ad abbandonare le loro abitazioni e a cercare rifugio in altre nazioni. In questo dolore lacerante l’Aquila, Città-Martire, si sente Città-Sorella con Kiev, Mariupol, Kharkiv, Bucha, Irpin, Odessa, e con tutti i centri urbani o i villaggi colpiti dalla violenza sacrilega e devastante delle bombe”.

Lo ha detto il cardinale Petrocchi vescovo de L’ Aquila nella omelia della messa di suffragio delle vittime del sisma del 2009 celebrata questa notte a L’Aquila, nella chiesa di S. Maria del Suffragio.

Ed ha aggiunto:” In questo dolore lacerante l’Aquila, Città-Martire, si sente Città-Sorella con Kiev, Mariupol, Kharkiv, Bucha, Irpin, Odessa, e con tutti i centri urbani o i villaggi colpiti dalla violenza sacrilega e devastante delle bombe. Per questo il Popolo aquilano - che ben conosce il patire, ma testimonia anche una tenace volontà di ricostruzione - prega per la pace, unito a Papa Francesco, ai credenti di tutte le confessioni e fedi religiose e agli uomini di buona volontà. In questi giorni sentiamo parlare, con accenti concitati, di allerta e di mobilitazione bellica: vogliamo rispondere alla brutalità barbara e feroce della guerra con l’“allerta” e la “mobilitazione” della solidarietà e della “com-passione”, creando una stretta catena di accoglienza, di amicizia e di condivisione. Siamo fiduciosi che dopo la bufera, tornerà a splendere il sole della riconciliazione e della fraternità: più luminoso e caldo di prima”. 

Nella prima parte dell’ omelia, dopo la lunga fiaccolata e i rintocchi delle campane a ricordo delle vittime il cardinale ha detto: “La luce delle torce, del vostro corteo, ha squarciato il buio della notte: questi bagliori anticipano la luce del giorno che scaccia ogni oscurità. Sono profezia del Sole che sorge. Nel Rito della Pasqua, la Risurrezione di Cristo è annunciata con l’accensione del Cero: la Chiesa proclama la “notte luminosa” in cui è uccisa la morte e trionfa la Vita”.