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Pubblicato lo Statuto della Segreteria della Comunicazione

Una conferenza stampa presso la Sala Stampa Vaticana |  |  Daniel Ibanez/CNA Una conferenza stampa presso la Sala Stampa Vaticana | | Daniel Ibanez/CNA

Nessuna novità. Piuttosto, una specificazione maggiore di incarichi e funzioni. Così appare lo Statuto della Segreteria per la Comunicazione, l’organismo vaticano chiamato a “rispondere all’attuale contesto comunicativo”, ha uno Statuto, con incarichi precisi.

Alcuni dettagli dello Statuto: tutti i membri sono nominati per cinque anni, dal Prefetto, che è monsignor Dario Edoardo Viganò, al segretario (Monsignor Lucio Ruiz) ai membri del dicastero e ai consultori. E tutti sono nominati direttamente dal Santo Padre.

La Segreteria per la Comunicazione è chiamata – si legge nello Statuto – a “supportare i dicasteri della Curia Romana, le Istituzioni collegate con la Santa Sede, il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e gli altri organismi che hanno sede nello Stato di Città del Vaticano, ovvero che dipendono dalla Sede Apostolica nella nuova attività di comunicazione”.

Lo statuto precisa che la Segreteria per la Comunicazione è articolata in direzioni, e i direttori sono nominati dal Papa su proposta del prefetto e tramite la Segreteria di Stato, la quale - statuto alla mano - sembra mantenere il controllo di tutto il processo di riforma.

Per ora le direzioni sono cinque: la direzione affari generali, sotto la guida del segretario, che fa un po’ da coordinamento e da amministrazione; la direzione editoriale, per ora affidata all’interim dello stesso prefetto (ma che può avere un altro direttore) chiamata a coordinare “le linee editoriali di competenza della Segreteria per la Comunicazione”, lo “sviluppo strategico delle nuove forme di comunicazione” e “l’integrazione efficace dei media tradizionali con i media digitali.

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Quindi, la direzione tecnologica, affidata all’ingegner Francesco Masci, che cercherà di creare nuove piattaforme innovative e progetterà nuovi servizi di sviluppo; e la direzione teologico pastorale, guidata dalla professoressa Nataša Govekar, che prende un po’ le competenze del vecchio Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali, ma deve anche “promuovere una formazione teologico-pastorale, tessendo una rete con le chiese particolari e con le associazioni cattoliche attive nel campo della comunicazione”; e infine la Direzione della Sala Stampa della Santa Sede, che ha da poco cominciato il nuovo corso con il direttore Greg Burke e il vicedirettore Paloma Garcia Ovejero.

Le direzioni possono anche essere aumentate, sempre in accordo con la Segreteria di Stato. 

C’è anche un articolo – il 15 - che riguarda la nomina di un archivista e il fatto che il Prefetto “stabilisce direttive e procedure atte a garantire l’ottimale custodia e conservazione dei documenti che possiedono una rilevanza legale storica.

L’articolo 16 precisa invece che la lingua di lavoro utilizzata è l’italiano. Continua così il lungo lavoro di riforma del comparto comunicazione.

Lo statuto infatti si conclude con una norma transitoria, che spiega come il nuovo organismo sarà il risultato della confluenza di Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, Sala Stampa della Santa Sede, Servizio Internet Vaticano, Radio Vaticana, Centro Televisivo Vaticano, Osservatore Romano, Tipografia Vaticana, Servizio Fotografico e Libreria Editrice Vaticana, con l’aggiunta della gestione del sito web istituzionale della Santa Sede e i social network intitolati al Papa.

E la norma transitoria spiega come tutte queste entità continueranno la loro attività fino alla data in cui confluiranno nella Segreteria per la Comunicazione. In quel momento, saranno abrogate, ovvero saranno eliminate le parti riguardanti questi dicasteri dalla Pastor Bonus, la costituzione pastorale che regola funzioni e competenze degli uffici della Curia Romana.

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Il tutto in attesa di una nuova Costituzione Pastorale, ancora allo studio. E infatti, nessuno dei nuovi dicasteri è stato formalmente incluso nella Pastor Bonus, con l’introduzione di articoli che ne specifichino funzioni e competenze.

In serata, poi, la Sala Stampa Vaticana ha informato che il Papa ha incontrato il Prefetto Dario Edoardo Viganò e il segretario Lucio Ruiz e ha consegnato loro personalmente il testo dello statuto.