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San Francesco, Bagnasco: “È l’alba del risveglio della coscienza”

Cardinale Bagnasco ad Assisi | Il Cardinale Bagnasco presiede la Messa nella Basilica di San Francesco, Assisi, Basilica Superiore, 4 ottobre 2017 | Andrea Cova / www.sanfrancesco.org Cardinale Bagnasco ad Assisi | Il Cardinale Bagnasco presiede la Messa nella Basilica di San Francesco, Assisi, Basilica Superiore, 4 ottobre 2017 | Andrea Cova / www.sanfrancesco.org

Questa è l’epoca dell’alba del risveglio della coscienza. Ne è convinto il Cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova, che lo dice a chiare lettere nell’omelia pronunciata nella Basilica Superiore di Assisi, in occasione della festa del Santo.

È la Liguria la Regione chiamata quest'anno a fornire l’olio per accendere la lampada votiva, una lampada dell’altezza di 1,20 che simboleggia l’unità di tutti i comuni italiani. La lampada, alimentata ad olio di oliva, fu installata infatti a seguito di un appello del consiglio di presidenza della Fides Romana, in occasione del Settimo Centenario della morte di San Francesco.

Quest’anno tocca appunto alla Liguria fornire l’olio d’oliva per la lampada che arde perennemente davanti alla tomba del Santo. Ed è per questo che il Cardinale Bagnasco, arcivescovo di Genova, presiede la Messa, concelebrata con i vescovi della Liguria e il vescovo Domenico Sorrentino di Assisi-Nocera Umbra- Gualdo Tadino, alla presenza di molte autorità civili.

Nell’omelia – i cui stralci sono stati riportati dal sito della rivista San Francesco Patrono d’Italia – il Cardinale Bagnasco ha sottolineato che “l’uomo occidentale è confuso e smarrito”, in un groviglio dietro il quale “la gente si interroga sul futuro suo e del mondo”.

“Tra tanta confusione – ha spiegato il porporato - dove tutto si vuole ridefinire, c'è una opportunità straordinaria, provvidenziale”.

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E questa opportunità è data dalla situazione attuale, che è “l’alba del risveglio della coscienza”.

“Davanti a San Francesco – sottolinea il Cardinale Bagnasco – il Vangelo ci manda disarmati in un mondo armato, araldi dell’amore nel mondo dell’odio, profeti dello spirito nel mondo della materia”.

L’arcivescovo di Genova ha poi sottolineato che “solo i beni spirituali sono fondamento alla vita di singoli, popoli e nazioni. La fede è la luce che illumina la casa dell’Italia, dell’Europa, e del mondo”.

Il Cardinale ha infine sottolineato che, sì, “la responsabilità di portare il Vangelo è grande”, ma che è comunque “sorgente di gioia ancora più grande”.