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San Gerardo Majella, l'apostolo della volontà di Dio

San Gerardo Majella |  | Nheyob - Wikicommons San Gerardo Majella | | Nheyob - Wikicommons

Muro Lucano nella prima metà del 1700 era un piccolo paesino di contadini, adagiato nelle belle ed immense vallate della Basilicata. La vita è dura ma i campi ripagano il lavoro gustando la buona produzione agricola che tutt'ora fa di questa terra un esempio di genuinità. E qui inizia la nostra storia.

Nato in una famiglia di condizioni modeste il piccolo Gerardo presto rimane orfano di padre.

Ma quest'evento, scritto nelle pagine del grande libro della Provvidenza, certamente non abbandona il piccolo bambino. Intorno ai sei anni il piccolo orfanello porta sempre a casa un panino bianco e la madre gli domanda come fa ad ottenere tale dono, il piccolo con l'ingenuità di un angelo riferisce che glielo dà un altro coetaneo che spesso incontra.

Pedinato di nascosto si scopre chi è il “piccolo” personaggio: Gesù Bambino.

Questo è solo uno degli straordinari fatti che circondano la fama del ragazzo. La vita di Gerardo continua fra la sua professione di sarto ed un breve periodo alle dipendenze del vescovo di Lacedonia. Ma non è ciò che desidera: più volte aveva chiesto di entrare fra i Cappuccini senza riuscirvi Il diniego lo portava scritta sul viso: troppo magro per la loro vita.

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Gerardo non si scoraggia e così a vent'anni scappa di casa seguendo la colonna dei padri Redentoristi che tornavano a Materdomini, dopo aver predicato una missione al paese di Gerardo. I padri al vederlo così macilento cercarono in tutti i modi di dissuaderlo ma non ci fu niente da fare tanto che il superiore della missione lo invia alla casa di Deliceto con una lettera indirizzata al superiore del convento con su scritto”ti mando un uomo inutile”.

Mai frase si dimostrò più falsa.

Quel giovane magro divenne uno dei più grandi apostoli della sua zona. Allestì un mensa per i poveri, si prodiga con gli mmalati in diverse case nelle campagne, portò il Vangelo dove non era mai entrato e tutto con il suo abituale sorriso e l'imperturbabile self-control di chi sa che la Provvidenza è sempre madre di tutti coloro che a lei si affidano.

Dopo sofferenze, incomprensioni, prove amarissime dello spirito questo straordinario atleta della fede morirà a 23 anni per una grave malattia polmonare lasciando sulla porta della sua piccola e spoglia cella una frase scritta ”qui si fa la volontà di Dio come vuole Dio e per quanto vuole Dio”. E' così è stato.