"L’evento di oggi ci fa riscoprire la vocazione universale della Chiesa di Roma, presieduta dal suo Vescovo, Papa Francesco, al quale è affidata la sollecitudine per tutte le Chiese. E' Vescovo Latino, ma è chiamato ad amare e a provvedere per tutte e singole le tradizioni che compongono l’unica Chiesa di Cristo, la quale non è latina, greca, slava, ma cattolica, come scriveva Papa Benedetto XV". Lo ha ricordato ieri il Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, in occasione a Roma della riapertura della Chiesa e del Collegio da parte dell'Ordine Basiliano del Santissimo Salvatore.

"Roma - ha aggiunto il porporato - è piena di testimonianza della presenza orientale fin dai suo albori. La presenza dei religiosi melkiti salvatoriani da sempre si è contraddistinta per la sua opera missionaria ed evangelizzatrice, oltre che per l’impegno per l’unità di tutti i cristiani. È bello che tali caratteristiche del loro mandato ora possano manifestarsi anche qui, nella Città Eterna. In questi spazi potrà garantire spazi di accoglienza, preghiera e riflessione secondo la tradizione orientale bizantina nella particolare forma vissuta nella Chiesa Melkita. Dovrà essere un luogo che aiuti non solo a ricordare i due polmoni con cui respira il Corpo di Cristo – Orientale ed Occidentale – ma a farne la concreta esperienza".

Il Cardinale Sandri ha poi ricordato la preghiera costante che la Diocesi di Roma ha elevato per la pace in Medio Oriente auspicando ora anche l'impegno dei padri salvatoriani. E in vista del Sinodo - al via il 19 giugno - della Chiesa Melkita che dovrà scegliere il successore del Patriarca Gregorio III Laham: la scelta - ha auspicato Sandri - cada su "un pastore secondo il cuore di Cristo, capace di mostrarsi vero Caput et Pater per i fedeli melkiti, nella madrepatria come nei tanti luoghi della diaspora".