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Santa Sede-Cina, il Cardinale Parolin: "Avanti con il dialogo"

Il Cardinale Parolin, Segretario di Stato |  | MM Acistampa Il Cardinale Parolin, Segretario di Stato | | MM Acistampa

Il Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin è intervenuto a Pordenone ad un convegno sulla figura del Cardinale Celso Costantini, primo delegato apostolico della Chiesa Cattolica in Cina.

Prima di partecipare al convegno il porporato ha parlato della situazione tra la Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese: "Il mio auspicio - ha detto - è che questo cammino che si è incominciato possa andare avanti e concludersi con un accordo a beneficio della chiesa in Cina e di tutto il popolo cinese. La cosa più importante è che si sta facendo strada, si sono ripresi i contatti e si sta camminando, credo con buona volontà da entrambe le parti, per poter arrivare veramente a un accordo che sia soddisfacente per tutti".

Ripercorrendo l'impegno del Cardinale Costantini, il Segretario di Stato ha parlato del ponte creato dal porporato con la Cina auspicando per il futuro l'allaccio di relazioni diplomatiche con Pechino. Queste - ha precisato nel suo intervento - "non sono fine a se’ stesse o desiderio di raggiungere chissà quali successi mondani, ma sono pensate e perseguite, non senza timore e tremore perchè qui si tratta della Chiesa, che è cosa di Dio, solo in quanto funzionali al bene dei cattolici cinesi, al bene di tutto il popolo cinese e all’armonia dell’intera società, in favore della pace mondiale".

Il Cardinale ha aggiunto come Papa Francesco sulla scia di "Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, conosce bene il bagaglio di sofferenze, di incomprensioni, spesso di silenzioso martirio che la comunità cattolica in Cina porta sulle proprie spalle: eèil peso della storia! Ma conosce pure, insieme alle difficoltà esterne ed interne, quant'è vivo l’anelito alla comunione piena con il Successore di Pietro, quanti progressi sono stati compiuti, quante forze vive agiscono testimoniando l’amore a Dio e l’amore al prossimo, soprattutto alle persone più deboli e bisognose, che e’ la sintesi di tutto il cristianesimo. E conosce e incoraggia, soprattutto nel contesto del Giubileo della Misericordia, il perdono reciproco, la riconciliazione tra fratelli e sorelle che sperimentano la divisione, lo sforzo di crescere nella comprensione, nella collaborazione, nell’amore!".

Tutti - ha concluso Parolin - "siamo tutti chiamati ad accompagnare con affettuosa vicinanza, rispetto, umiltà e, soprattutto con la preghiera, questo cammino della Chiesa in Cina. Si tratta di scrivere una pagina inedita della storia, guardando avanti con fiducia nella Provvidenza divina e sano realismo, per assicurare un futuro in cui i cattolici cinesi possano sentirsi profondamente cattolici, ancor più visibilmente ancorati alla salda roccia che, per volontà di Gesù, è Pietro, e pienamente cinesi, senza rinnegare o sminuire tutto quello che di vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato ha prodotto e continua a produrre la loro storia e la loro cultura. Va realisticamente accettato che i problemi da risolvere tra la Santa Sede e la Cina non mancano e possono generare, spesso per la loro complessità, posizioni ed orientamenti diversi. Ma tali problemi non sono del tutto dissimili da quelli sorti ed affrontati positivamente 70 anni fa. Il Cardinale Celso Costantini rimane, pertanto, una fonte di ispirazione e un modello di estrema attualità".

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A margine il Cardinale Parolin ha parlato anche di Siria. "Ribadisco - ha detto - l’appello al trionfo della ragione e al senso di umanià’: la diplomazia faccia il suo compito e possa dire una parola di pace per arrivare ad una conclusione di una vicenda così tragica".