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Solo gli angeli conoscono il vostro sacrificio: il Penitenziere ai confessori

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“In molte occasioni avete offerto il sacrificio di un’attesa fiduciosa e orante, “abitando” il vostro confessionale, visti soltanto dagli Angeli di Dio; avete offerto e pregato per una distesa sconfinata di cuori, che il Signore chiama a conversione e attende con tenerissima pazienza”.

Con questa parole il Penitenziere Maggiore, il cardinale Mauro Piacenza, ringrazia i confessori che nell’anno del Giubileo e per volere del Papa proseguono un impegno speciale nella riconciliazione.

In una lettera il cardinale scrive che “ci è stato dato di vivere un Anno di specialissima Grazia, durante il quale i tesori della Chiesa sono stati messi a disposizione del nostro ministero, perché vi attingessimo abbondantemente, a disposizione dei nostri fratelli nella fede, perché se ne lasciassero arricchire e “sommergere”, e a disposizione dell’umanità intera, perché potesse “commuoversi”, alla vista di un Cuore, quello sacratissimo di Cristo, tanto innamorato ed appassionato degli uomini, da spingersi fino a “mendicare” che si lasciassero salvare dalla Sua Verità, dalle Sue piaghe, dal Suo Amore”.

Il Penitenziere ringrazia il Papa “che tiene nelle sue mani le chiavi del Principe degli Apostoli, perché ha permesso un’effusione di doni celesti tanto grande e sovrabbondante, da colmare di rinnovata speranza anche un’epoca così travagliata e talvolta oscura, come la nostra”.

E aggiunge con una nota per i confessori che durante questo Anno Santo,hanno “trascorso un prezioso tempo maggiorato e quanto mai intenso attendendo al confessionale, accogliendo con carità pastorale i fedeli, offrendo il sacrificio di un ascolto sempre attento, di una parola paterna, sicura ed amorevole, che potesse toccare il cuore del penitente, consolarlo e incoraggiarlo, consigliarlo e istruirlo, talvolta anche “scuoterlo” e correggerlo affettuosamente, perché anche questo esige il comandamento dell'amore”.

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Un vero sacrificio offerto “abitando” il  confessionale, “visti soltanto dagli Angeli di Dio”. E aggiunge: “Siete stati spesso edificati dall’incontro con tante sorelle e tanti fratelli, che, sconosciuti al mondo, procedono sicuri sulla via della santità e testimoniano l’opera potente della Grazia nelle loro vite; avete così potuto sperimentare ancora una volta quella familiarità profondissima, che unisce misticamente quanti hanno ricevuto in sorte - e hanno accolto - l’Amicizia di Cristo”. Anime umili e pentite , scrive il cardinale, che hanno avuto una nuova vita e “Davvero meraviglioso sarà lo spettacolo che attende in Cielo il cuore di quei pastori fedeli, che, attraverso l’offerta umile e silenziosa delle proprie libertà, hanno consentito all’infinita libertà di Cristo di salvare tanti fratelli, di rinnovarne e fortificarne i cuori e di edificare confessione dopo confessione, la Gerusalemme Celeste, tutta bella «senza macchia né ruga, […] ma santa e immacolata» (Ef 5,27)”.