Advertisement

Stazioni quaresimali, la cattedrale di Roma San Giovanni in Laterano

Sarà più volte stazione durante la Settimana Santa

Il Presbiterio di San Giovanni in Laterano  |  | pd Il Presbiterio di San Giovanni in Laterano | | pd

Un tempo la Quaresima iniziava dalla basilica di San Giovanni, la cattedrale di Roma. Ora il pellegrinaggio stazionale torna più volte durante la Settimana Santa e per la prima volta nel pellegrinaggio del 2020 nella Domenica delle Palme.

La storia di questa Arcibasilica è quanto mai complessa, tra costruzioni, distruzioni, incendi, terremoti, invasioni e attentati ed altrettante ricostruzioni e restauri. 

Prima ancora dell'editto di Milano Papa Melchiade curò la costruzione della grande basilica costantiniana consacrata nel 318  fino all'attuale commissionata dal Papa Innocenzo X al Borromini per il giubileo del 1650.  Qui abitarono i Papi fino all'inizio del periodo avignonese (1304).

Tra le tante storie che si possono raccontare sulla cattedrale di Roma una forse non è tanto conosciuta e riguarda il rapporto tra lo Stato Pontificio e lo Stato Italiano. Era l’estate del 1880, solo 10 anni dopo la presa di Porta Pia.

L’antica abside della basilica lateranense e il suo deambulatorio, il cosiddetto Portico leoniano, vennero demoliti allo scopo di ampliare l’area presbiterale. L’architetto Andrea Busiri fu inizialmente incaricato dei progetti e dei lavori, sostituito poi nel 1877 da Virginio Vespignani.

Advertisement

Una scelta più politica che artistica in effetti e un acceso dibattito accompagnò il processo la gestazione e la realizzazione del progetto.

Ci furono addirittura delle interpellanze parlamentari che arrivarono a mettere in discussione sia la legge sulla tutela dei monumenti, in via di definizione, sia la «legge delle guarentigie», che regolava i rapporti tra Stato e Chiesa prima del Concordato. Una scelta di Pio IX e Leone XIII per riaffermare in qualche modo la forza del Papato.

 

Anche questa chiesa, la prima nella diocesi di Roma, in anni recenti compresi tra il 1980 e il 1990 subì danneggiamenti gravi a causa di un attentato dinamitardo, che contemporaneamente fu compiuto anche in un altro tempio romano quello di S. Giorgio al Velabro.