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Tra campi profughi e moschee. Il programma del viaggio di Papa Francesco in Africa

Papa Francesco sulla Papamobile | Papa Francesco sulla Papamobile durante un viaggio papale | Alan Holdren / CNA Papa Francesco sulla Papamobile | Papa Francesco sulla Papamobile durante un viaggio papale | Alan Holdren / CNA

Da Nairobi a Bangui, passando per Kampala.Tre nazioni: Kenya, Uganda, Repubblica Centrafricana. Tredici discorsi, quattro omelie. Due incontri ecumenici ed una visita in Moschea. Papa Francesco va in Africa dal 25 al 30 novembre 2015, e il programma del viaggio – molto dettagliato – prevede molti incontri, e una permanenza abbastanza breve nella Repubblica Centroafricana: non di passaggio, come si pensava, ma alla fine del viaggio, per una giornata. Tanto lo permettevano le condizioni di sicurezza in una nazione che vive una difficile tranzione politica.

Papa Francesco partirà alla volta di Nairobi il 25 novembre. Arriverà in serata, riceverà il benvenuto del Presidente della Repubblica Uhuru Kenyatta, e poi incontrerà le autorità del Kenya e il Corpo diplomatico.

Il 26 novembre, nel salone della Nunziatura in Kenya ci sarà un incontro interreligioso ed ecumenico, e quindi – alle dieci del mattino – la Messa nel Campus dell’Università di Nairobi. Quindi, incontro con clero, religiose, religiosi e seminaristi. Infine la visita all’U.N.O.N., l’ufficio delle Nazioni Unite a Nairobi che è una dei quattro maggiori uffici delle Nazioni Unite, con una vasta presenza di agenzie congiunte.

Il 27 novembre, la giornata del Papa comincia con la visita al quartiere di Kangemi, a Nairobi, noto per le condizioni di povertà. Quindi, un incontro con i giovani nello stadio Kasarani, e successivamente, nella sala Vip dello stadio, un saluto ai vescovi. Il Papa poi partirà per Entebbe, Uganda. Qui, i primi incontri diplomatici, come consuetudine: visita di Cortesia al presidente ugandese Yoweri Museveni, e poi l’incontro con il corpo diplomatico. A sera, la visita Munyonyo.

Situata sulle sponde del lago Vittoria, Munyonyo è uno dei posti dei martiri di Uganda. Lì i santi cattolici Andrew Kaggwa e Denis Ssebuggwawa Wasswa e l’anglicano Mukasa Musa furono uccisi il 25 e 26 maggio dal Re Mwanga II del Buganda. Altri martiri furono imprigionati a Munyonyo e portati per la pena capitale a Namugongo, mentre in quello stesso giorno quattro catecumeni (Kizito, Gyaviira Musoke, Mbaga Tuzinde e Mugagga Lubowa) furono battezzati in segreto dall’allora leader della comunità cristiana dell’Uganda Charles Lwanga.

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Sono queste le storie che faranno da sfondo al viaggio di Papa Francesco, che il giorno dopo – il 28 novembre – comincerà la giornata con la visita al Santuario Anglicano dei Martiri di Namugongo e poi con la visita al Santuario cattolico dei martiri, sempre nella stessa località. Parlerà forse dell’ecumenismo del sangue, un tema a lui molto caro. E ne parlerà anche alla Messa per i martiri dell’Uganda, che terrà nell’area del Santuario Cattolico.

Poi, nel pomeriggio, ci sarà un incontro con i giovani, la visita alla Casa di Carità di Nalukolongo. A sera, prima l’incontro con i vescovi ugandesi, e poi l’incontro in cattedrale con religiosi, religiose e clero in cattedrale.

Domenica 29 novembre il Papa partirà da Entebbe per Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana. Lì incontrerà Catherine Samba Panza, presidente dello Stato di transizione. La situazione politica è difficile. Alcuni recenti report parlano di scontri nella capitale e di un processo di pace che sembra aver fatto dei passi indietro. Disordini che sono stati denunciati come di “natura politica,” con l’obiettivo di fermare il disarmo delle truppe irregolari.

La situazione si spera sia stabilizzata per l’arrivo del Papa. Che incontrerà anche la classe dirigente il corpo diplomatico, e poi si recherà in un campo profughi di Bangui, attivo dal 2013. Secondo alcune stime, i profughi in tutta la Repubblica Centrafricana sono 800 mila.

Il Papa incontrerà poi i vescovi, quindi le comunità evangeliche nella sede della Facoltà di Teologia Evangelica della capitale. Alle 17, Santa Messa nella Cattedrale. Al termine della Messa, il Papa confesserà alcuni giovani, e poi avvierà la veglia di preghiera sulla spianata davanti la cattedrale.

Sempre a Bangui, il 30 novembre il Papa incontrerà la comunità musulmana nella Moschea centrale di Koudoukou, e quindi terrà una Messa nello stadio, per poi partire intorno alle 12.30 e tornare in Vaticano. 

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