Si chiama “Porte di misericordia”, ed è una antica icona mariana di provenienza ucraina che è stata portata in Vaticano per l’apertura dell’Anno Straordinario della Misericordia. Una scelta simbolica: l’icona, infatti, combina sia le tradizioni occidentali e quello orientali. Si tratta, dunque, di una scelta simbolica, che incoraggia tutti i cristiani all’unità e alla pace.

Racconta Radio Vaticana che l’icona è stata accolta in aeroporto da Tatyana Izhevska, ambasciatore di Ucraina presso la Santa Sede, e da Piotr Novina-Konopka, ambasciatore di Polonia presso la Santa Sede. La presenza dei due ambasciatori è dovuta alla storia stessa dell’icona.

L’immagine, che raffigura la Vergine Maria e Gesù Cristo, risale al diciassettesimo secolo, e proviene dalla cattedrale della Chiesa Greco-Cattolico Ucraina presente nella città polacca di Jaroslav. Il nome dell’icona viene dal testo liturgico di Quaresima di rito bizantino, che recita “Apri le porte della misericordia per me, Madre di Dio”. È una icona considerata miracolosa. Giovanni Paolo II la ricevette nel 1996.

Ma l’icona ha un legame anche con Papa Francesco, perché una copia di essa si trova anche nella Chiesa argentina di padre Stephan Chmil, un sacerdote ucraino cattolico.