Una petizione nazionale contro il ddl Cirinnà sulle unioni civili. La lancia il Comitato "Difendiamo i Nostri Figli," organizzatore del Family Day dello scorso 20 giugno, per contrastare i tentativi di calendarizzare in anticipo la discussione sul suo disegno di legge.

"Nonostante il no di oltre un milione di persone in piazza San Giovanni - scrive in un comunicato "Difendiamo i nostri figli" - la relatrice sen. Cirinnà tenta la fuga in avanti e spera nella calendarizzazione in aula prima della pausa estiva del disegno di legge sul simil-matrimonio gay, nonostante l’esame della Commissione giustizia del Senato sia ancora in corso."

Annuncia Massimo Gandolfini, presidente del Comitato "Difendiamo i nostri Figli", che "per arginare questa deriva antropologica e sociale," il Comitato raccoglierà "firme on line e con gazebi in tutte le piazze d'Italia."

“Già mercoledì 29 luglio alle ore 15 - dice Gandolfini - cominceremo a raccogliere le firme proprio davanti al Senato con un presidio per ricordare ai nostri rappresentanti che il popolo italiano è fermamente contrario al matrimonio gay e più ancora a che i bambini vengano adottati dalle coppie gay o acquistati sul mercato degli uteri in affitto. Le persone omosessuali già oggi godono di un’ampia gamma di diritti e vivono la loro relazione senza discriminazioni senza bisogno di alcun riconoscimento pubblico. Per questo inonderemo il Parlamento con le firme democraticamente raccolte di milioni di italiani, per riaffermare il superiore interesse dei minori di crescere con la loro mamma e il loro papà. Il DDL Cirinnà va integralmente respinto visto che antepone i capricci degli adulti ai diritti dei bambini”.