Papa Francesco ricorda il centenario della nascita di San Giovanni Paolo II. Lo fa con una Messa speciale, questa mattina all'alba, nella Basilica di San Pietro. La cerimonia, allestita all’altare della tomba di San Giovanni Paolo II, chiude il ciclo delle messe mattutine di Papa Francesco che hanno accompagnato i fedeli di tutto il mondo durante il lockdown dovuto al coronavirus.
Da domani le Messe con il popolo riprendono in Italia, in altri Paesi sono già riprese, alcuni Paesi ci stanno ancora pensando. Papa Francesco rivolge un pensiero a tutte queste comunità, e in particolare a quella italiana.
È un mondo che vive in assenza del Padre, che quindi non riesce a definirsi come una famiglia di fratelli, e che dunque è in conflitto, quello descritto da Papa Francesco nella Messa del mattino a Santa Marta. Messa dedicata dal Papa a quanti puliscono “strade e ospedali, svuotano i bidoni della spazzatura”, facendo “un lavoro che nessuno vede, ma che è necessario per sopravvivere”.
La mondanità una ermeneutica di vita, non è superficiale, ed è la ragione del martirio dei cristiani, uccisi solo in minoranza per ragioni teologiche, ma soprattutto a causa della mondanità che non tollera lo scandalo della croce. Papa Francesco parte dal Vangelo del giorno, in cui Gesù dice che i discepoli saranno odiati per causa sua, per andare a individuare quella che secondo lui è la più grande corruzione dei cristiani, quella mondanità che non si stanca mai di denunciare.
Quattrocento borse di studio per il Libano. Papa Francesco “con paterna sollecitudine” ha seguito negli ultimi mesi la situazione “dell’amato Libano, definito da San Giovanni Paolo II “Paese Messaggio”, luogo in cui Benedetto XVI promulgò l’Esortazione Apostolica Post-Sinodale “Ecclesia in Medio Oriente”, e da sempre esempio della convivenza e fratellanza che il Documento per la Fratellanza Umana ha voluto offrire al mondo intero”.
"Oggi tutti noi fratelli e sorelle di ogni tradizione religiose" aderiamo alla "giornata di preghiera e penitenza indetta dall'alto comitato della fratellanza umana. Ognuno di noi prega, le comunità pregano, le confessioni religiose pregano, pregano Dio tutti i fratelli uniti nella fratellanza che ci accumuna in questo momento di dolore, di tragedia". Lo ha detto il Papa, nell'omelia della Messa celebrata a Santa Marta.
In un nuovo testo edito dalla Libreria Editrice Vaticana sono raccolte le riflessioni di Papa Francesco sull’emergenza sanitaria COVID-19. "La vita dopo la pandemia" è in formato digitale scaricabile gratuitamente.
La sede di San Pietro e la sede di San Marco si sono scambiate una telefonata, e hanno pregato insieme che “Dio abbia misericordia del mondo, della Chiesa e di tutti i credenti”. In occasione della giornata dell’Amicizia Copto-Cattolica, Papa Francesco e Papa Tawadros hanno conversato al telefono. Il Papa, come di consueto, ha anche mandato un messaggio, firmato l’8 maggio da San Giovanni in Laterano.
"Preghiamo oggi per gli studenti, i ragazzi che studiano e gli insegnanti che devono trovare nuove modalità per andare avanti nell'insegnamento. Il Signore li aiuti in questo cammino, li dia coraggio e anche un bel successo".
La diretta delle Messe che Papa Francesco celebra ogni mattina a Santa Marta terminerà dal 19 maggio. Lo annuncia Matteo Bruni, direttore della Sala Stampa, in un breve comunicato. L'ultima Messa in diretta sarà dunque quella della mattina del 18 maggio, centenario della nascita di San Giovanni Paolo II, che Papa Francesco non celebrerà comunque a Santa Marta, ma nella cappella sulla tomba del Santo nella Basilica Vaticana.
“In questo momento storico, segnato dall’emergenza sanitaria mondiale provocata dalla pandemia del virus Covid-19, abbiamo riscoperto quanto la figura dell’infermiere, ma anche quella dell’ostetrica, ricoprano un ruolo di fondamentale importanza”.
“Oggi è la giornata degli infermieri. Ieri ho inviato un messaggio: preghiamo oggi per infermiere ed infermieri, ragazzi e ragazze che hanno scelto questa professione, che è più di una professione, è una vocazione, una dedizione… Il Signore li benedica e in questo tempio della pandemia hanno dato esempio di eroicità e hanno dato anche la vita. Preghiamo per gli infermieri e le infermiere”. Lo ha detto il Papa, stamane, aprendo la Messa celebrata a Santa Marta.
"Ci uniamo ai fedeli di Termoli nella festa del ritrovamento del Corpo di San Timoteo oggi. Questi giorni tanta gente ha perso il lavoro, non sono stati di nuovo assunti, lavoravano in nero, preghiamo per questi fratelli e sorelle nostre che soffrono questa mancanza di lavoro".
Gesù nel Vangelo di oggi ci suggerisce “due rimedi al turbamento” del cuore. Lo ha detto il Papa parlando al Regina Coeli di oggi, V Domenica di Pasqua, recitato dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico a causa del perdurare dell’emergenza sanitaria per la pandemia di coronavirus.
“Nei due giorni passati sono state due commemorazioni: il 70º della dichiarazione di Schuman che dà inizio alla Unione Europea e anche la commemorazione della fine della guerra. Chiediamo al Signore per l'Europa oggi che cresca unita: questa unità di fratellanza che fa crescere tutti i popoli nell’unità e nella diversità”. Lo ha detto il Papa, stamane, aprendo la Messa della V Domenica di Pasqua celebrata a Santa Marta
Una telefonata con la Cancelliera tedesca Angela Merkel e una con il presidente di Cipro Nicos Anastiades, ma anche una conversazione telefonica con il premier armeno Pashinyan: in attesa di riprendere gli incontri ufficiali, Papa Francesco porta avanti la sua rete diplomatica al telefono, con una particolare enfasi sulla solidarietà internazionale in tempo di coronavirus.
Aprendo la Messa di stamane a Santa Marta il Papa – ricordando la memoria liturgica di Santa Luisa de Marillac – ha pregato “per le suore vincenziane che portano avanti l’ambulatorio e l’ospedale da quasi 100 anni e lavorano qui a Santa Marta per quest’ospedale. Il Signore benedica le suore”.
Non è facile lasciarsi consolare dal Signore, perché la consolazione del Signore “è veritiera, non inganna, non è anestesia”. Eppure, è quella consolazione che “ci apre le porte della speranza”.
“Ho ricevuto una lettera di un gruppo di artisti che ringraziavano per la preghiera che noi abbiamo fatto per loro, vorrei chiede il Signore li benedica perché gli artisti ti fanno capire cos'è la bellezza e senza il bello Il Vangelo non si può capire: preghiamo un'altra volta per gli artisti”. Lo ha detto il Papa, stamane, aprendo la Messa celebrata a Santa Marta.
Papa Francesco ha autorizzato la promulgazione – da parte della Congregazione per le Cause dei Santi – di alcuni decreti.