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Il Sinodo del giorno, 21 ottobre

Aula Paolo VI | Aula Paolo VI, un giorno senza lavori  | Andrea Gagliarducci / ACI Stampa Aula Paolo VI | Aula Paolo VI, un giorno senza lavori | Andrea Gagliarducci / ACI Stampa

Giornata di vacanza per i padri sinodali, ma non per tutti. La Commissione per l’Elaborazione della Relatio Finalis, composta da 10 prelati, si riunisce per tutta la giornata di oggi e per mezza giornata di domani, prima di una nuova riunione dei padri in congregazione generale. L’obiettivo è quello di condensare in un testo organico e condiviso il più ampiamente possibile gli oltre mille “modi” (emendamenti) presentati all’Instrumentum Laboris, il documento di lavoro che funge da base per questo sinodo.

I lavori sinodali “procedono bene,” ha spiegato in esclusiva ad ACI Stampa il Cardinale Odilo Pedro Scherer, arcivescovo di San Paolo. Il quale non ha negato che “l’opinione pubblica, la stampa, in tanti modi partecipano a questo dibattito e alla riflessione ed in qualche modo presentano sfide e visioni sulla famiglia e sul matrimonio. Ed è bene che ci sia questo interesse.”

Gli occhi dell’opinione pubblica oggi erano tutti puntati sui rapporti dei 13 circoli minori linguistici sulla terza parte dell’Instrumentum Laboris, quella che tra l’altro conteneva i temi “caldi” dell’accesso alla Comunione per i divorziati e risposati e della pastorale per le persone omosessuali.

Quasi tutti i circoli minori, in generale, chiedono che la discussione non si fermi qui, e che venga seguita da un documento del Papa. Tra i circoli francesi, c’è chi guarda anche oltre, alla riforma del procedimento per la dichiarazione di nullità del matrimonio, e mette in luce alcuni rischi tra le possibilità del processo abbreviato. I circoli in lingua italiana sono abbastanza compatti, chiedono di “evitare un linguaggio di assedio,” e di dare un annuncio permeato di speranza. Sui divorziati risposati, c’è chi chiede di distinguere tra la varietà delle situazioni. Viene però richiesto anche un supplemento di riflessione da parte del Papa, per interpretare la varietà dei casi.

Sul fronte ispanofono, i vescovi hanno chiesto più supporto alla famiglia, specialmente quella sotto attacco in società secolarizzate, ma anche di non parlare in astratto di misericordia. Tuttavia, il tema dei divorziati risposati viene considerato anche marginale, e da quello “non dipende il successo del Sinodo.” Nei gruppi anglofoni, si nota la richiesta di una maggiore formazione – in realtà, una sorta di filo rosso che percorre tutte le relazioni presentate – anche per gli adulti, l’approccio di una pedagogia divina, e persino la possibilità di un sinodo sulla sessualità, togliendo dal testo dell’instrumentum laboris i riferimenti alla pastorale per gli omosessuali o eventualmente accompagnandoli con riferimenti chiari al catechismo della Chiesa cattolica.

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Il gruppo tedesco ha parlato di molti temi, dal gender alla paternità responsabile, e ha denunciato le pressioni politiche sulla famiglia. Ma è soprattutto la proposta di riferirsi al cosiddetto “foro interno” (ovvero la confessione) ad essere la chiave per comprendere il ragionamento del gruppo tedesco.

Nel briefing quotidiano in Sala Stampa Vaticana, il Cardinal Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco e Frisinga, ha comunque voluto sottolineare che “nessuno dei padri sinodali vuole cambiare la dottrina della Chiesa,” e che “il matrimonio è tra uomo e donna, ed è per sempre, e tutti ne sono convinti,” ma che poi si deve anche essere vicini alle persone nella situazioni reali.

Il cardinale ha anche spiegato che “la dottrina e la prassi vanno sempre insieme: il Sinodo non è un concilio.” L'arcivescovo Eamon Martin, di Arnagh (Irlanda) ha invitato a pregare per le famiglie e per il matrimonio, con una certa preoccupazione.