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La prima Messa del Papa a Santiago: “Vuoi gioia e felicità? Lavora per la pace!"

La prima Messa del Papa in Cile |  | David Ramos, ACI Prensa
La prima Messa del Papa in Cile | | David Ramos, ACI Prensa
La prima Messa del Papa in Cile |  | David Ramos, ACI Prensa
La prima Messa del Papa in Cile | | David Ramos, ACI Prensa
La prima Messa del Papa in Cile |  | David Ramos, ACI Prensa
La prima Messa del Papa in Cile | | David Ramos, ACI Prensa
La prima Messa del Papa a Santiago del Cile | Parque O'Higgins di Santiago | David Ramos, ACI Prensa
La prima Messa del Papa a Santiago del Cile | Parque O'Higgins di Santiago | David Ramos, ACI Prensa
La prima Messa del Papa in Cile |  | Alvaro De Juana, ACI Prensa
La prima Messa del Papa in Cile | | Alvaro De Juana, ACI Prensa
La prima messa del Papa in Cile |  | Alvaro De Juana, ACI Group
La prima messa del Papa in Cile | | Alvaro De Juana, ACI Group

Per la pace e la giustizia”. E’ il tema della prima Messa di Papa Francesco in Cile. Il Papa si trova nel Parque O’Higgins di Santiago, il secondo parco pubblico più grande del Cile. La spianata del Parque O’Higgins può contenere circa 600 mila fedeli. “Vedendo le folle” sono le prime parole del Vangelo odierno, quello delle beatitudini, che il Papa approfondisce e commenta.

“Gesù incontra il volto della gente che lo seguiva - dice il Papa nell’omelia - e la cosa più bella è vedere che la gente, a sua volta, incontra nello sguardo di Gesù l’eco delle sue ricerche e aspirazioni. Da tale incontro nasce questo elenco di beatitudini che sono l’orizzonte verso il quale siamo invitati e sfidati a camminare”.

E’ il secondo giorno del Papa in Cile, a Santiago. Francesco sogna per questa terra, come per il mondo, operatori di pace e giustizia. “Com’è esperto il cuore cileno di ricostruzioni e di nuovi inizi! Come siete esperti voi del rialzarsi dopo tanti crolli – osserva il Papa - A questo cuore fa appello Gesù; per questo cuore sono le beatitudini!

Per Francesco le beatitudini “non nascono da atteggiamenti di facile critica né dagli sproloqui a buon mercato di coloro che credono di sapere tutto ma non vogliono impegnarsi con niente e con nessuno, e finiscono così per bloccare ogni possibilità di generare processi di trasformazione e di ricostruzione nelle nostre comunità, nella nostra vita. Le beatitudini nascono dal cuore misericordioso che non si stanca di sperare”.

Le beatitudini – suggerisce il Pontefice - sono quel nuovo giorno per tutti quelli che continuano a scommettere sul futuro, che continuano a sognare, che continuano a lasciarsi toccare e sospingere dallo Spirito di Dio”. “Di fronte alla rassegnazione che come un ruvido brusio mina i nostri legami vitali e ci divide – aggiunge ancora il Papa nell’omelia - Gesù ci dice: beati quelli che si impegnano per la riconciliazione. Felici quelli che sono capaci di sporcarsi le mani e lavorare perché altri vivano in pace”.

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L’invito del Papa per i cileni è chiaro: “Vuoi gioia? Vuoi felicità? Felici quelli che lavorano perché altri possano avere una vita gioiosa. Desideri pace? Lavora per la pace”.

Papa Francesco conclude la sua prima omelia in terra cilena:” Seminare la pace a forza di prossimità, a forza di vicinanza! A forza di uscire di casa e osservare i volti, di andare incontro a chi si trova in difficoltà, a chi non è stato trattato come persona, come un degno figlio di questa terra. Questo è l’unico modo che abbiamo per tessere un futuro di pace, per tessere di nuovo una realtà che si può sfilacciare”.

Il Papa al termine della Messa si trasferisce di nuovo alla Nunziatura per il pranzo privato. Nel pomeriggio numerosi impegni: la visita al Centro Penitenciario Femenino di Santiago, l’incontro con i sacerdoti e i vescovi cileni e infine con i sacerdoti della Compagnia del Gesù.