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La Santa Sede dona fondi per il restauro del Santo Sepolcro e della Natività

Un dettaglio del restauro dei mosaici della Natività |  | Piacenti Un dettaglio del restauro dei mosaici della Natività | | Piacenti

La tutela di beni che sono un patrimonio spirituale oltre che artistico, sta a cuore alla Santa Sede, la quale ha stanziato una “donazione sostanziosa” per ciò che riguarda i lavori di restauro sia della Basilica del Santo Sepolcro, a Gerusalemme, che la Basilica della Natività, a Betlemme.

Questo è quanto affermato dall’Ambasciatore dello Stato di Palestina presso la Santa Sede, Issa Amil Kassissieh. Aggiunge il diplomatico: “I frati francescani della Custodia di Terrasanta diffonderanno una dichiarazione in cui annunceranno l'entità della donazione e il meccanismo con cui verrà versata.

Fin d'ora – continua Kassissieh – a nome del Presidente dello Stato di Palestina, Mahmud Abbas, e del popolo palestinese, ho ringraziato la Santa Sede per l'impegno da essa profuso a sostegno della giustizia e della pace in Terra Santa, e dei luoghi dove è nato e dove è stato crocifisso Nostro Signore Gesù Cristo”.

La notizia è confermata anche dal Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, durante un incontro avvenuto in Vaticano lunedì 27 febbraio. La donazione servirà a ultimare i lavori che a Betlemme, presso la Basilica della Natività, sono cominciati nel 2013. La collaborazione tra le comunità religiose locali – Greco Ortodossi, Armeni e Francescani della Custodia – ha contribuito a rendere lineare un percorso regolato da ‘specifici diritti e proprietà sulla chiesa, regolate dallo Status Quo’.

Si ricorda che nelle strutture del Santo Sepolcro a Gerusalemme, la riqualificazione ha un costo pari a 3,3 milioni di dollari. Il progetto è in vita grazie anche al sostegno della Chiesa cattolica, della Chiesa greco-ortodossa e della Chiesa armena apostolica. Inoltre, la Custodia francescana di Terrasanta, attraverso i suoi mezzi di comunicazione, fornisce aggiornamenti sull’avanzamento dei lavori.

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Anche il Presidente palestinese, Mahmud Abbas, ha offerto a titolo di ‘contributo personale’ una donazione per sostenere i lavori di restauro dell'Edicola del Santo Sepolcro, cominciati l’8 maggio dello scorso anno. La motivazione? “È un simbolo nazionale e religioso per il popolo palestinese. Abbiamo il dovere di prendercene cura – sottolinea Abbas – di proteggerlo e di contribuire al suo restauro. Così abbiamo deciso di offrire un contributo personale al restauro in corso della Tomba di Cristo”.