“Una lettera privata deve rimanere tale. Tra i Padri Sinodali c’è unanimità sulla grandissima maggioranza dei temi, ci sono delle differenze sulla Comunione (ai divorziati risposati ndr): una minoranza vuol cambiare la regola. La lista dei firmatari è sbagliata e anche il contenuto non è quello. Non so precisamente cosa abbiano fatto, forse hanno attribuito firme errate ad un testo sbagliato. Io non sono un capo di nessuna cordata, sono solo un messaggero”. 

Così il Cardinale George Pell, Prefetto della Segreteria per l’Economia ed Arcivescovo emerito di Sydney, ha smentito, uscendo dai lavori serali dei Circoli minori, che quella pubblicata stamane fosse la lettera da lui scritta al Papa. 

Una posizione simile a quella del Cardinale Pell è stata espressa anche dal Cardinale Wilfried Fox Napier, Arcivescovo di Durban, che ha detto di aver firmato una lettera dai contenuti differenti da quella pubblicata. La lettera da lui firmata riguardava specificatamente i dieci membri della Commissione preparatoria del documento finale del Sinodo. 

A prendere le distanze dalla missiva  anche i Cardinali Scola, Vingt Trois, Piacenza e Erdo. Nessun commento dagli altri Cardinali interessati.