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Vaticano, il Cardinal Bertone non è indagato. E risponde alle 'ricostruzioni' della stampa

Cardinal Tarcisio Bertone | Cardinal Tarcisio Bertone, Segretario di Stato emerito | Alan Holdren / ACI Group Cardinal Tarcisio Bertone | Cardinal Tarcisio Bertone, Segretario di Stato emerito | Alan Holdren / ACI Group

È stata confermata dalla Sala Stampa vaticana la notizia di una inchiesta in Vaticano a carico di Giuseppe Profiti, già presidente dell’Istituto Pediatrico Bambino Gesù, e di Massimo Spina, che dell’Istituto era tesoriere. Il capo di accusa è appropriazione e uso illecito di denaro nell’ambito della vicenda della ristrutturazione dell’appartamento del Cardinal Tarcisio Bertone. Il quale però non è indagato. E, in una nota firmata dal suo avvocato Michele Gentilone Silveri ribadisce la sua estraneità ai fatti.

“Il Cardinal Bertone – si legge nel comunicato – ribadisce di non aver mai dato indicazioni, o autorizzato, la Fondazione Bambino Gesù ad alcun pagamento in relazione all’appartamento da Lui occupato e di proprietà del governatorato”.

Nel dare la notizia, il settimanale L’Espresso ha pubblicato anche alcune lettere intercorse tra il Cardinale e Giuseppe Profiti, che era anche presidente della Fondazione Bambino Gesù, e il Cardinal Bertone.

Sottolinea l’avvocato Silveri che “nella citata risposta, si chiarisce al professor Profiti che la volontà di Sua Eminenza è di nulla porre a carico della Fondazione Bambino Gesù, comunicandogli al contempo che sarà cura del Cardinal Bertone stesso di procedere alla ricerca di finanziamenti per i lavori da espletarsi nell’appartamento”.

In risposta ad una lettera del professor Profiti – che sottolineava anche la crescita della Fondazione – il Segretario di Stato emerito scriveva infatti che “al riguardo, come già riferito nelle vie più brevi, tengo a confermare che sarà mia cura fare in modo che la copertura economica occorrente alla realizzazione degli interventi proposti nella documentazione che allego, venga messa a disposizione della Fondazione a cura di terzi, affinché nulla resti a carico di codesta Istituzione”.

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L’avvocato Silveri sottolinea anche che “il Cardinal Bertone, non avendo ricevuto nessun sussidio da parte di terzi, ha pagato personalmente l’importo richiesto al governatorato in relazione ai lavori dell’appartamento a lui assegnato dal governatorato e di proprietà di quest’ultimo”.

Il Cardinal Bertone, infatti, non possiede l’appartamento in cui risiede, la cui grandezza è stata anche sovrastimata da vari articoli stampa.

I riflettori degli investigatori vaticani sono dunque puntati sui manager Profiti e Spina, e uno degli scenari prospettati è quello che sia avvenuto un doppio pagamento. Ovvero che il Cardinal Bertone abbia pagato i lavori di ristrutturazione del suo appartamento (più volte il Cardinale ha sottolineato che può fornire tutta la documentazione in tema) e che allo stesso tempo la ditta abbia ricevuto emolumenti anche dalla Fondazione Bambino Gesù.

Lo scenario dovrà essere chiarito dagli inquirenti vaticani.

Nonostante non sia nemmeno indagato, il Cardinal Bertone ha effettuato comunque una donazione volontaria alla Fondazione Bambino Gesù, riconoscendo che la situazione “ha costituito un danno per il Bambino Gesù”, come ha affermato nel dicembre 2015 Mariella Enoc, succeduta a Profiti alla presidente dell’Istituto Pediatrico di proprietà della Segreteria di Stato vaticana.

La donazione ammontava a 150 mila euro, una cifra che il cardinale aveva a disposizione – aveva spiegato lui stesso – grazie “ai miei risparmi e ai vari contributi di beneficenza ricevuti negli anni per finalità caritative”.

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