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Ai vescovi del Cile il Papa chiede di costruire la coscienza di essere popolo di Dio

Il Papa con i vescovi cileni |  | TW Antonio Spadaro
Il Papa con i vescovi cileni | | TW Antonio Spadaro
Il Papa con i vescovi del Cile |  | TW Antonio Spadaro
Il Papa con i vescovi del Cile | | TW Antonio Spadaro

Ai vescovi del Cile, terra secolarizzata in grande contrasto con la gerarchia cattolica, il Papa dice subito di essere “paterni”, e saluta  Bernardino Piñera Carvallo, “che quest’anno compirà 60 anni di episcopato (è il Vescovo più anziano del mondo, tanto in età come in anni di episcopato) e che ha vissuto quattro sessioni del Concilio Vaticano II. Bella memoria vivente!”

Paternità quindi “che non è né paternalismo né abuso di autorità. E’ un dono da chiedere” dice il Papa ricordando la vista ad limna dei vescovi in Vaticano. 

E per i fedeli l’impegno dei vescovi è quello di non farli sentire orfani, uno dei drammi del mondo di oggi.  “La Chiesa - dice Francesco- non è e non sarà mai un’élite di consacrati, sacerdoti o vescovi. Non potremmo sostenere la nostra vita, la nostra vocazione o ministero senza questa coscienza di essere Popolo”. Perché “la Chiesa e non del prete o del vescovo”  e “ i laici non sono i nostri servi, né i nostri impiegati. Non devono ripetere come “pappagalli” quello che diciamo”.

Attenzione quindi alla formazione per evitare il clericalismo. Per i sacerdoti di domani il ministero “si svilupperà in un mondo secolarizzato e, pertanto, chiede a noi pastori di discernere come prepararli a svolgere la loro missione in quello scenario concreto e non nei nostri “mondi o stati ideali”. Una missione che avviene in unione fraterna con tutto il Popolo di Dio. Gomito a gomito, dando impulso e stimolando il laicato in un clima di discernimento e sinodalità, due caratteristiche essenziali del sacerdote di domani. No al clericalismo e a mondi ideali che entrano solo nei nostri schemi ma che non toccano la vita di nessuno”.

Missione e profezia senza smettere di sognare, e  “trasformare tutto, affinché le abitudini, gli stili, gli orari, il linguaggio ed ogni struttura ecclesiale diventino strumenti adatti per l’evangelizzazione del Cile più che per un’autoconservazione ecclesiastica. Non abbiamo paura di spogliarci di ciò che ci allontana dal mandato missionario” conclude il Papa.

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 In dono i vescovi hanno dato al Papa una croce artistica. 

Dopo la foto di gruppo Francesco all’uscita posteriore della Cattedrale, incontra dieci Delegati di Chiese non cattoliche e religioni non cristiane.

La Conferencia Episcopal de Chile (Cech), riunisce i 34 presuli delle 5 Arcidiocesi metropolitane, 20 Diocesi, del Vicariato Apostolico, della Prelatura Territoriale e dell’Ordinariato militare del Paese. L’attuale Presidente della Cech è Mons. Santiago Silva Retamales, Ordinario militare del Cile, il Vice Presidente Mons. Cristián Contreras Villarroel, è vescovo di Melipilla; il Segretario generale: Mons. Fernando Ramos Pérez è Vescovo ausiliare di Santiago.

Nel suo saluto iniziale monsignor Santiago Silva ha ricordato che la visita del Papa proseguirà con un Congrsso Eucaristico da vivere in ogni diocesi. 

 

 

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