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Arcivescovo Pezzi: “I tempi sono maturi per un incontro in campo neutro tra Roma e Mosca”

Arcivescovo Paolo Pezzi | Arcivescovo Paolo Pezzi | CC Arcivescovo Paolo Pezzi | Arcivescovo Paolo Pezzi | CC

Non ci sono ostacoli per un viaggio del Papa in Russia. Ma magari i tempi sono più maturi per un incontro tra la Chiesa di Roma e il Patriarcato di Mosca in un territorio che non sia né Roma né Mosca. Se ne parla da tempo, e lo conferma l’arcivescovo Paolo Pezzi, che dal 2007 guida l’arcidiocesi di Mosca. Che racconta ad Aci Stampa anche un po’ dello stato del dialogo tra cattolici e ortodossi in Russia.

Come vivono i cattolici in Russia?

Abbiamo un rapporto buono, cordiale con il Patriarcato ortodosso. Potremmo anche dire che è un rapporto di dialogo e collaborazione.

E su cosa si basano il dialogo e la collaborazione?

Direi che gli elementi principali sono culturali. Promuoviamo incontri sulla base dei punti che abbiamo in comune, ma anche sui punti sui quali riscontriamo differenze. Si tratta di incontri di discussione, tavole rotonde, seminari. Poi ci sono le attività caritative. Facciamo insieme progetti per aiutare le famiglie in difficoltà, per il recupero dei malati di AIDS o dei tossicodipendenti. Ma portiamo anche avanti una carità più ‘spicciola,’ quotidiana… ci sono giovani cattolici e giovani ortodossi che svolgono assieme una attività caritativa con le persone più abbandonate e più bisognose.

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Dato che il dialogo è così ben sviluppato, quanto ci vorrà perché un Papa vada finalmente in Russia?

L’ho detto già più volte, e lo ripeto adesso: per me potrebbe venire anche domani, non ci sono ostacoli di fondo. Il tutto dipende da come potrà essere preparato. Allo stato attuale delle cose, direi che è più probabile un incontro da svolgersi non a Roma e non a Mosca, ma in un altro luogo. Ed io ho sempre pensato che Ravenna possa essere un luogo ideale.

Spesso si dice che il Papa non può andare in Russia se prima la Chiesa ortodossa non risolverà i problemi interni…

Si parla molto anche di questo. È difficile per me dire se c’è un problema interno al Patriarcato ortodosso. Loro non lo hanno mai affermato. Può essere che ci sia una ancora non piena preparazione da parte dei fedeli della Chiesa ortodossa ad incontrare il Papa. Ma non vedo questo come un problema dirimente.

In che modo i cattolici in Russia sono colpiti della situazione in Ucraina?

La situazione ucraina ci ha colpito perché nelle nostre comunità cattoliche in Russia ci sono sia russi che ucraini. C’è gente che ha i propri parenti, amici, conoscenti in Ucraina. Quello che cerchiamo di fare è di suggerire una prospettiva che non si basi su chi ha ragione e chi ha torto. Piuttosto, la spinta è verso una conversione generale a Cristo. Da qui può nascere una iniziativa di aiuto reciproco.

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Cosa manca al dialogo cattolico-ortodosso per decollare?

Cosa manca non saprei dire. Questo dialogo c’è a diverso livello, e direi che a livello teologico sembra abbastanza fermo. Il Sinodo panortodosso che si sta preparando potrebbe aiutare nel dialogo, perché potrebbe portare una maggiore coesione su alcune domande che sono all’ordine del giorno nelle chiese ortodosse.