Caritas Internationalis boccia la “Carta di Milano”, frutto politico dell’Expo215: “non si sente la voce dei poveri del mondo, né di quelli del Nord né di quelli che vivono nel Sud del pianeta”. Secondo Michel Roy, segretario generale dell’organismo interazionale, il documento che sarà presentato a Ban Ki-moon, dopo essere stato presentato il mese scorso nella sede dell’Onu, “manca di mordente e offre un approccio limitato per la risoluzione della fame nel mondo”.

Secondo Caritas Internationalis, la Carta di Milano, “sarebbe stato un documento più efficace nel mobilitare il mondo contro la fame se avesse incluso un appello a mettere a fuoco i problemi che riguardano direttamente le persone che soffrono la fame, soprattutto nei Paesi a basso reddito”, oppure “la speculazione finanziaria, l’accaparramento delle terre, la diffusione degli Ogm e la perdita di biodiversità”.

“Il cibo è un diritto umano fondamentale non garantito per milioni di persone - ha proseguito Roy -. Gli sforzi per risolvere il problema della fame nel mondo devono basarsi sulla volontà di aggiustare strutture economiche e sociali ingiuste. L’enciclica di Papa Francesco ci invita a cambiare il modello; la Carta di Milano no perché non sembra affrontare il ruolo fondamentale che la mancanza di giustizia svolge nel mantenere viva in molti Paesi la fame. Riflette le vedute di Paesi ricchi piuttosto che rappresentare i poveri del mondo”.