Advertisement

Il Papa ai nuovi cardinali: Gesù vi chiama a guardare la realtà della croce

Il Papa pronuncia l'omelia |  | CTV
Il Papa pronuncia l'omelia | | CTV
I nuovo cardinali  |  | CTV
I nuovo cardinali | | CTV
Il saluto del cardinale Omella |  | Daniel Ibanez/ CNA
Il saluto del cardinale Omella | | Daniel Ibanez/ CNA
Il Papa impone la berretta al cardinale Arborelius  |  | Daniel Ibanez/ CNA
Il Papa impone la berretta al cardinale Arborelius | | Daniel Ibanez/ CNA
Il Papa e i nuovi cardinali  |  | Osservatore Romano / Aci Group
Il Papa e i nuovi cardinali | | Osservatore Romano / Aci Group

La berretta, l’anello, il titolo il legame più stretto con la città di Roma. I cinque nuovi cardinali  che da oggi sono parte di quel collegio che affianca il Papa nel governo della Chiesa hanno seguito con commozione le parole di Papa Francesco.

“Gesù cammina decisamente verso Gerusalemme” dice il Papa, sa cosa lo aspetta “ma tra il cuore di Gesù e i cuori dei discepoli c’è una distanza, che solo lo Spirito Santo potrà colmare. Gesù lo sa; per questo è paziente con loro, parla loro con franchezza, e soprattutto li precede, cammina davanti a loro”.

La direzione da prendere è un fatto di coerenza. La direzione di Gesù, la realtà “è la croce, è il peccato del mondo che Lui è venuto a prendere su di sé e sradicare dalla terra degli uomini e delle donne. La realtà sono gli innocenti che soffrono e muoiono per le guerre e il terrorismo; sono le schiavitù che non cessano di negare la dignità anche nell’epoca dei diritti umani; la realtà è quella di campi profughi che a volte assomigliano più a un inferno che a un purgatorio; la realtà è lo scarto sistematico di tutto ciò che non serve più, comprese le persone”.

Gesù ora deve “strappare” la radice del male e”per questo va risolutamente verso la croce”.

Un cammino che i neo cardinali devono seguire: “Gesù “cammina davanti a voi” e vi chiede di seguirlo decisamente sulla sua via. Vi chiama a guardare la realtà, a non lasciarvi distrarre da altri interessi, da altre prospettive. Lui non vi ha chiamati a diventare “principi” nella Chiesa, a “sedere alla sua destra o alla sua sinistra”. Vi chiama a servire come Lui e con Lui. A servire il Padre e i fratelli. Vi chiama ad affrontare con il suo stesso atteggiamento il peccato del mondo e le sue conseguenze nell’umanità di oggi”.

Advertisement

Il saluto del cardinale di Barcellona Omella ha aperto la celebrazione ricordando le parole di Sant’ Ignazio che arrivando a Roma per la via Cassia disse: “Non so che sarà di noi, forse saremmo crocifissi a Roma”. Ignazio il favore divino a prima vista non lo concepiva in chiave di benemerenze, ma piuttosto come il dono supremo del martirio”. “A differenza dei pregi mondani, nella Chiesa non ci sono altri titoli di quelli che segnano il cammino di un servizio più solerte ed impegnato per l’annuncio del Vangelo e il riscatto nel nome del Signore di tutti, soprattutto dei più bisognosi”.  Il colore vermiglio sia memoria del Redentore che ci ha riscattato con il suo sangue.

Chiese fiere della loro fedeltà al Vangelo, ha detto Omella, in circostanze non sempre facili e in alcuni casi addirittura drammatiche, “testimoni della tenuta dell’unica Chiesa di Cristo Gesù che sussiste in comunità provate sia per il logorio della miscredenza, sia per la guerra, per la povertà, o che hanno condiviso il dolore della morte violenta del proprio presule per la difesa del Vangelo dei poveri. Ora  la gioia di questi popoli riecheggia pure nei nostri cuori”. Vogliamo spendere tutta la propria vita gratuitamente, dice il neo cardinale,  questo servizio alla Chiesa e all’umanità che ci chiede la vostra santità ci porta a lavorare traboccanti di letizia e di speranza per portare la buona novella.

Poi la  lettura di un passo del Vangelo secondo Marco e dopo la omelia il Papa legge la formula di creazione e proclama solennemente i nomi dei nuovi Cardinali, annunciandone l’Ordine presbiterale o diaconale. Il Rito prosegue con la professione di fede dei nuovi Cardinali davanti al popolo di Dio e il giuramento di fedeltà e obbedienza a Papa Francesco e ai Suoi successori.

I nuovi Cardinali, secondo l’ordine di creazione, si inginocchiano dinanzi al Santo Padre che impone loro lo zucchetto e la berretta cardinalizia, consegna l’anello e assegna a ciascuno una chiesa di Roma quale segno di partecipazione alla sollecitudine pastorale del Papa nell’Urbe. In particolare al cardinale Zerbo il Titolo di Sant’Antonio da Padova in Via Tuscolana, al cardinale  Juan José Omella Omella il Titolo Santa Croce in Gerusalemme, al cardinale Anders Arborelius O.C.D. il Titolo Santa Maria degli Angeli, al cardinal Louis-Marie Ling Mangkhanekhoun il Titolo di San Silvestro in Capite e al cardinal Gregorio Rosa Chaveza il Titolo del Santissimo Sacramento a Tor de’ Schiavi.

Dopo la consegna della Bolla di creazione cardinalizia e di assegnazione del Titolo o della Diaconia, il Santo Padre Francesco scambia con ciascun neo Cardinale l’abbraccio di pace.

Subito dopo la cerimonia i neo cardinali andranno in udienza dal Papa emerito Benedetto XVI.

More in Vaticano