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Il Papa all’Istituto Jainology: “Custodire il creato è custodire l’umanità intera”

Papa Francesco | Il Papa durante l'udienza generale di oggi | L'Osservatore Romano / ACI Group Papa Francesco | Il Papa durante l'udienza generale di oggi | L'Osservatore Romano / ACI Group

Un breve incontro con un istituto che si riferisce al giaismo, una antica religione indiana, per sottolineare la crescita insieme nella “responsabilità nella cura del Creato, di quel dono che tutti abbiamo ricevuto perché ne abbiamo cura.” Prima dell’udienza generale, Papa Francesco si incontrato con l’Institute Jainology di Londra, in un momento privato che sembra ormai sempre più destinato dal Papa ad incontri di carattere interreligioso per sviluppare sinergie ed interessi comuni.

Ma cosa è il giainismo? Si tratta di una antica religione indiana, una fede a sé stante che in realtà è più una filosofia perché non ci sono verità definite. Il giainismo prende le mosse dall’asceta Mahavira, vissuto nel VI secolo a. C., il quale indicava la via della perfezione umana sulla base della non violenza. Vivendo così, si possono comprendere e codificare verità che si sono manifestate all’umanità in maniera occasionale o attraverso uomini che hanno raggiunto l’illuminazione.

L'Institute of Jainology di Londra, nato nel 1983, ha proprio l’obiettivo di propagare questa filosofia attraverso l’arte la cultura e l’educazione. Gli obiettivi sono creare una piattaforma attraverso cui far interagire le differenti comunità giainiste e le organizzazione, promuovere relazioni interfede, magari anche elaborare un’arte peculiare di ispirazione giainista con un particolare interesse al rispetto per tutti gli esseri viventi dell’ambiente e creare opportunità di studi della fede, nonché catalogare gli antichi manoscritti giainisti.

Una attività che il Papa mostra di apprezzare. “Vi do – dice loro - il benvenuto e mi piace questo incontro, un incontro che fa crescere la nostra responsabilità nella cura del creato, di quel dono che tutti noi abbiamo ricevuto - il dono del creato – perché ne abbiamo cura”.

Sottolinea Papa Francesco che “il creato è lo specchio di Dio”, e che “a tutti piace Madre Terra, perché è quella che ci ha dato la vita e ci custodisce, ma anche la sorella terra, che ci accompagna nel cammino dell’esistenza”.

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Ma – aggiunge il Papa - “il nostro compito è un po’ curarla come si cura una madre o come si cura una sorella, cioè con responsabilità, con tenerezza e con la pace”.

Quindi, il Papa ringrazia i membri dell’Institute of Jainology “per tutto quello che voi fate in questo compito e rimaniamo uniti in questo ideale, in questo compito, in questo lavoro di fare che la nostra madre, la nostra sorella Terra sia custodita;

nella consapevolezza che curare, custodire il creato, la Terra, è curare e custodire l’umanità intera”.

Il giainismo ha un dialogo costante con la Santa Sede e in particolare con il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso ha stabilito i rapporti dal 1986, e ha tenuto tavoli Cattolico-giainisti nel 2011, 2013 e 2015.

Per questo, dopo l’incontro con Papa Francesco l’Institute of Jainology si è trasferito al Pontificio Consiglioper il Dialogo Religioso. Nell’incontro – si legge in un comunicato – si è mostrata amicizia e soddisfazioni per le relazioni cordiali si hanno tra la comunità giainista e quella cattolica in posti dove vivono fianco a fianco.

Si legge in un comunicato che “le delegazioni hanno concordato” che il dialogo “deve essere anche più rafforzato a livello locale per contribuire meglio al bene comune della società”, e hanno sottolineato “l’importanza di educare generazioni più giovani, in modo che siano consapevoli delle loro tradizione”.

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Tra i temi comuni, c’è l’argomento “Prendersi cura della terra, la casa della famiglia umana” sul quale le due delegazioni hanno deciso di lavorare insieme. Ma si è anche riflettuto sull’Ahimsa, ovvero il principio giainista della non violenza, della “compassione” e giustizia cristiana rivolti ai più poveri più vulnerabili.

Ci sono, alla fine, elementi comuni che possono portare ad alcuni passi concreti. Per esempio la promozione del rispetto dell’ambiente, del non sfruttamento delle risorse naturali, la riduzione dell’immondizia e la cura per tutte le forme di vita, nonché la preoccupazione per le generazioni future.