Advertisement

La Terra Santa al Meeting di Rimini per gli 800 anni della Custodia

I frati francescani al Santo Sepolocro |  | Custodia di Terra Santa I frati francescani al Santo Sepolocro | | Custodia di Terra Santa

E’ davvero la Terra più amata da Dio? La Terra Santa, Israele, la Palestina, la terra dove ha vissuto Gesù è difficile da capire e bellissima da visitare, e quest’anno lo si può fare in modo speciale al Meeting di Rimini dove la Custodia di Terra Santa, che “compie” 800 anni, mette in mostra la sua storia.

Nel 1217, nel primo capitolo dei Francescani, Francesco manda  i suoi in missione, e la prima missione è la terra di Gesù. Due anni dopo Francesco va a Damietta al cospetto del sultano d’Egitto per portare le sue parole di pace, in mezzo ai sanguinosi scontri tra i Crociati e i Mamelucchi.

Da quell’incontro i frati di san Francesco poterono stabilirsi in Terra Santa e prendersi cura dei luoghi santi; nel 1333 ottennero grazie ai reali di Napoli il luogo del Cenacolo e il diritto a celebrare dentro il Santo Sepolcro. Era il primo germe della Custodia di Terra Santa, nome e missione affidata ai figli di Francesco da papa Clemente VI nel 1342, quando chiese loro di essere i custodi dei luoghi della vita terrena di Cristo in nome di tutta la cristianità.

La custodia dei Luoghi Santi è una missione concreta: significa curare le liturgie nei santuari, accogliere i pellegrini, sostenere le comunità cristiane locali con scuole e aiuti alle famiglie povere, studiare e conservare i segni materiali che questa terra offre a testimonianza di Cristo e della sua Chiesa.

Nella prima parte del percorso  della mostra ci sarà la proiezione del video sulla storia di Gerusalemme proveniente dal Museo dello Studium Biblicum Franciscanum.
La seconda parte della mostra prevede una gallery di foto e grandi immagini sulla bellezza e conservazione dei Luoghi e quindi la storia della Custodia.

Verrà presentato il Terra Sancta Museum, unico Museo al mondo sulle radici del Cristianesimo e la conservazione dei Luoghi Santi.

La mostra si allarga al teatro quando ogni giorno dalla 15 alle 18  “ I due di Emmaus” si propongono per una vera riflessione evangelica che coinvolge ogni credente. Provocazioni e domande:  “Due discepoli tristi e delusi, tornano da Gerusalemme a Emmaus. Uno sconosciuto li affianca e cena con loro. La giornata, l’intera vita di Simone e Cleofa, viene stravolta da questo incontro. Rimangono gli “stolti” di sempre, ma due “stolti” elettrizzati da un evento eccezionale, incredibile, unico, che li ha sorpresi. Paradossale! Comico! Folle! Misterioso! Perché non riconoscono immediatamente il loro Maestro di cui stavano parlando e che avevano visto pochi giorni prima? “Si nasconde?”. “Ci mette alla prova?”. “Perché proprio a noi?”. “Dobbiamo dirlo ai dodici!”. I Vangeli raccontano solo il viaggio insieme allo Straniero verso Emmaus, fino alla rivelazione attorno alla tavola. Esattamente da questo momento prende vita il nostro racconto. Cosa succede subito dopo? Cosa passa nella mente e nel cuore dei due? “Potremo incontrarlo nuovamente?”. “Quale volto avrà la prossima volta?”. “E se non Lo riconosciamo?”. Gli eccezionali testimoni cercano umanamente e quindi comicamente di aiutarsi l’un l’altro a comprendere e a evitare possibili, futuri errori. Le loro sono le nostre domande, di chi fa fatica a seguire e sbaglia spesso. Il loro desiderio è, come il nostro, di non perdere occasione per sorprendere l’Amico imprevedibile che ama le sorprese e si fa vivo all’improvviso. Un tavolo, due sgabelli, il pane, il vino e i due “stolti” testimoni: tutto risuccede qui e ora. Un breve racconto, una piccola piéce, una divertente testimonianza, uno spettacolo che prende vita dove la gente vive. “Non ci ardeva forse il cuore?”.

Advertisement

Mostra promossa da Custodia di Terra Santa e Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli si avvale del oordinamento generale di Fra Stéphane Milovitch, Sara Cibin e Marie Armelle Beaulieu e della collaborazione di ATS Pro Terra Sancta, con il contributo scientifico di Studium Biblicum Franciscanum.