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Medjugorje, Lefebrviani, abusi sui minori... Le parole del Papa di ritorno da Fatima

Papa Francesco sul volo di ritorno da Fatima |  | Elise Harris CNA Papa Francesco sul volo di ritorno da Fatima | | Elise Harris CNA

Come sempre la conferenza stampa del Papa sul volo di ritorno da un viaggio apostolico è ricca di spunti e argomenti, e anche di ritorno da Fatima Francesco non ha deluso le attese. Tante le domande, a partire da un parellelo tra Fatima e Medjigorje. Ed il Papa è netto: "Tutte le apparizioni o presunte - ha spiegato - appartengono alla sfera private, non sono parte del magistero pubblico della Chiesa. C'è una commissione presieduta dal Cardinale Ruini voluta da Benedetto XVI. Alla fine del 2013 ho ricevuto il risultato, l'informativa era molto buona. C'erano dubbi nella Congregazione per la Dottrina della Fede che ha giudicato opportuno inviare ai membri la documentazione anche quella che sembrava contro la relazione di Ruini. Io ho ricevuto la notificazione e non mi è sembrato giusto, era come mettere all'asta la relazione Ruini molto ben fatta. Le opinioni sono state studiate e sottolineano la densita della relazione Ruini. Si devono distinguere tre cose: le prime apparizioni, si deve continuare a investigare. Sulle presunte apparizioni attuali la relazione Ruini ha dubbi e io sono più cattivo perchè preferisco la Madonna Madre, non capo di ufficio telegrafico che ogni giorno invia messaggi: questa non è la mamma di Gesù, queste presunte apparizioni non hanno molto valore. A chi pensa che la Madonna dica 'venite domani a tale ora dirò un messaggio'...No! Terzo, il fatto spirituale: gente che va li e si converte, questo non è per una bacchetta magica e questo non si può negare. Vediamo tutti questi dati e si è nominato questo bravo vescovo per vedere la parte pastorale e alla fine si dirà qualche parola".

Un'altra domanda ha riguardato i rapporti con i Lefebrviani: "Io scarterei - ha precisato il Papa - toni trionfalistici. Alcuni giorni fa la Congregazione della Dottrina della Fede ha studiato un documento e ancora non mi è arrivato. I rapporti attuali sono fraterni, ho dato la licenza per la loro confessione e una forma di giurisdizione per i matrimoni. Ma prima i problemi che avevavo e dovevano essere risolti dalla Dottrina della Fede li portavano avanti da noi... Con Fellay ho parlato parecchie volte e ho un buon rapporto. A me non piace affrettare le cose, camminare e poi si vedrà. Per me non è un problema di vincitori o sconfitti, siamo fratelli che devono camminare insieme e fare passi avanti".

Rivolta al Papa anche la questione sulle dimissioni di Marie Collins dalla Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori. "Collins - ha detto Papa Francesco - mi ha spiegato bene e continuerà a lavorare nella formazione con i sacerdoti. E' una brava donna. Ha fatto questa accusa e ha un po' di ragione, ci sono tanti casi in ritardo. Si è dovuto fare una legislazione, cosa devono fare i vescovi diocesani... oggi c'è un protocollo ad hoc. Così i dossier vengono fatti bene. C'è bisogno di più gente capace, il Segretario di Stato e il Cardinale Muller stanno cercando. Si è cambiato il direttore dell'ufficio disciplinare, bravo ma stanco e farà ora lo stesso con il suo episcopato. Il nuovo, mons. Kennedy, è efficiente. I Vescovi inviano, se il protocollo va bene va subito alla riunione, se non va bene deve tornare indietro, per questo si pensa in aiuti in America Latina ad esempio... si pensa a tribunali continentali. Poi si fa ricorso, prima il ricorso lo studiava la stessa Congregazione per la Dottrina della Fede che aveva sentenziato per questo ho creato un altro tribunale con a capo una persona indiscutibile, l'Arcivescovo di Malta, uno dei più forti contro gli abusi. E chi fa ricorso ha diritto ad avere un difensore. Se si approva la prima sentenza, finisce il caso. Rimane la grazia al Papa e io mai ho firmato una grazia! Stiamo andando avanti, Marie Collins aveva ragione ma ci sono 2mila casi ammucchiati".

Il 24 maggio arriverà Donald Trump, ed il Papa ha voluto mettere in chiaro che "io mai faccio un giudizio sulla persona senza ascoltare. Non devo farlo. Nel nostro discorso parleremo, ognuno dirà quel che pensa. Non giudico senza sentire prima. Sapete bene cosa penso sui migranti, clima... Sempre ci sono porte che non sono chiuse, cercare le porte che sono un po' aperte, entrare e parlare sulle cose comuni e andare avanti, passo passo. La pace è artigianale, si fa ogni giorno e l'amicizia tra le persone, la conoscenza, la stima sono artigianali. Rispetto reciproco e camminare insieme: essere sinceri con quello che ognuno pensa. Io non faccio calcoli politici, anche nel piano religioso io non sono proselitista".

Francesco ha anche parlato dei passi in avanti tra cattolici ed evangelici. "Sono stati fatti - ha ricordato - passi in avanti grandi, pensiamo alla prima dichiarazione sulla giustificazione da allora non ci siamo fermati. Il viaggio in Svezia è stato molto significativo perchè era l'inizio e una commemorazione con la Svezia. Significativo per l'ecumeniscmo del cammino. Camminare insieme con la preghiera e il martitio, e la carità. Le nostre caritas li lavorano insieme, Dio è il Dio delle soprese: mai dobbiamo fermarci. Pregare e testimoniare insieme che la grazia solo viene da Dio. I teologi continueranno a studiare con il cuore aperto alle sorprese".

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Ma ovviamente Francesco non ha mancato di fare un bilancio sulla sua visita a Fatima: "Sono venuto - ha detto - come pellegrino, la canonizzazione all'inizio non era prevista perchè il processo del miracolo non era ancora concluso, ma alla fine per me è stata una grande felicità. Da Fatima arriva il messaggio della pace". Sul riferimento al vescovo vestito di bianco, il Pontefice ha precisato che "la preghiera l'hanno scritta quelli del Santuario. Ma c'è un collegamento sul bianco: il vescovo, la Madonna, il candore dell'innocenza dei bambini dopo il Battesimo. C'è un collegamento sul colore bianco: credo che hanno cercato di esprimere con il bianco quella voglia di innocenza e di pace, non fare guerra nè male all'altro. Credo che l'allora Cardinale Ratzinger abbia spiegato all'epoca tutto chiaramente. Ieri mentre pregavo davanti alla Madonna mi sono ricordato di questo fatto. Ho chiesto perdono alla Madonna dei miei sbagli".