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Santa Sede all’Expo 2017. Il tema dell’energia spirituale

Cardinale Turkson | Cardinale Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace  | CNA Archive Cardinale Turkson | Cardinale Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace | CNA Archive

Un padiglione tutto dedicato all’energia, seguendo i contributi del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, ma soprattutto l’enciclica Laudato Si di Papa Francesco, che si dedica molto all’uso di fonti di energia rinnovabile. Ma, soprattutto, un padiglione dedicato all’energia spirituale. Un padiglione che riprende il “theme paper” presentato dal Cardinale Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, ad Astana, in Kazakistan, proprio mentre gli Stati parte si riuniscono nella COP22 per discutere l’accordo sul clima, in cui la questione energetica è uno dei temi principali.

Dopo l’esperienza all’Expo di Milano sul cibo (ma anche quello dell’Expo sull’acqua di Saragozza nel 2008), la Santa Sede è stata chiamata a tenere un padiglione anche nell’Expo sull’energia in Kazakistan, l’anno prossimo. Il tema è “l’Energia del futuro” con sottotilo “Energia per tutti”, e la Santa Sede dedica il suo padiglione all’ “Energia per il bene comune. Prendersi cura della Casa comune”.

Saranno quattro i passaggi offerti dal padiglione: l’energia all’origine dell’uomo, ovvero l’energia che nasce dal Big Bang, che è anche l’inizio della creazione di Dio. Una creazione che nasce dall’amore. Quindi, l’energia che gli uomini hanno tra le mani e il modo in cui usare l’energia in maniera umana. Infine, l’energia dentro di noi, che si delinea nei percorsi timore, preghiera e meditazione.

Non c’è solo questo, ma anche una “opera di misericordia” della Santa Sede, ovvero un progetto in un’aerea colpita da disastri.

Ma quale l’obiettivo del padiglione vaticano? Prima di tutto, di porre i problemi dell’energia dentro una cornice etica universale, cercando di comprendere in che modo l’energia può veramente servire il bene comune.

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La Santa Sede propone anche cinque “fili rossi” che possono fornire una visione etica dell’energia: che Dio ha creato l’universo e che l’energia del mondo è per tutta l’umanità, e non solo una parte; che tutti gli uomini sono responsabili; che la gestione dell’energia supporta la pace e non porta al conflitto; che l’energia supporta dunque lo sviluppo umano integrale; e che la gestione dell’energia futura per il bene comune può essere raggiunto solo attraverso una cooperazione tra tutte le fedi e le religioni.

Come sarà delineato il padiglione della Santa Sede? La prima aerea presenterà foto della visita di Giovanni Paolo II in Kazakistan nel 2001, e una serie di rappresentazioni grafiche, sonore e visuali, che aiutano le persone a comprendere che l’universo è stato creato da Dio. Poi, la seconda area mostrerà i modi negativi in cui l’energia è generata, distribuita e usata oggi, e la terza aerea mostrerà le iniziative di area cattolica in campo di energia. Infine, ci sarà un’area con elementi spirituali e di ispirazione, e infine il particolare contributo della Chiesa alla ricerca scientifica, con una speciale menzione per l’Osservatorio Vaticano e la Pontificia Accademia delle Scienze.