Advertisement

Terremoto, il musical di beneficenza a favore delle clarisse di Camerino

Locandina |  | Amici delle Clarisse di Camerino
Locandina | | Amici delle Clarisse di Camerino
Come una carezza, musical |  | Amici delle Clarisse di Camerino
Come una carezza, musical | | Amici delle Clarisse di Camerino
Come una carezza, musical |  | Amici delle Clarisse di Camerino
Come una carezza, musical | | Amici delle Clarisse di Camerino

A seguito del sisma del 26 e 30 ottobre scorsi Camerino, nel Centro Italia, ha subito danni importantissimi: ci sono famiglie senza casa e tanta gente senza lavoro. In particolare il Monastero di Santa Chiara di Camerino a seguito degli ingenti danni già cagionati dal sisma del 24 agosto, oggi è completamente distrutto. Da qui nasce l’idea di uno spettacolo teatrale ad offerta, di cui l’incasso sarà devoluto in beneficenza alle Clarisse di S.Chiara di Camerino, il cui monastero custodisce l’urna di santa Camilla.

Ed è proprio a Santa Camilla che è dedicato lo spettacolo: "Come una Carezza. Il Viaggio di Camilla Battista Varano". Lo spettacolo musicale si divide in due atti e narra la  vita e le opere di Camilla Battista Varano, una donna vissuta nel 1400 a Camerino, una vita meravigliosa, una storia da romanzo: Camilla figlia del Duca Giulio Cesare da Varano, erede del potente ducato, lascia tutto e diventa monaca di clausura. Dedica la sua vita a Dio ma vive la sua spiritualità con grande forza, coraggio e modernità, tanto che nel 2010 verrà canonizzata da Papa Benedetto XVI.

Lo spettacolo è stato inserito nella stagione teatrale del F. Marchetti di Camerino, è stato rappresentato in occasione del quinquennio della canonizzazione della santa e attualmente verrà rappresentato in Assisi alla DOMUS PACIS il 21 Gennaio 2017, ore 21, poi a Santa Maria degli Angeli e a Cremona, con date che si stanno definendo in questi giorni (tutti realizzati sempre con finalità di beneficenza).

Scrivono gli attori, amici della Clarisse di Camerino, in un comunicato stampa: “Ora più che mai intendiamo fare qualcosa di utile e concreto per il nostro territorio e per ognuno di noi.  Siamo un gruppo di venti ragazzi; alcuni di noi hanno perso casa e lavoro e ogni prospettiva futura; fortuna tutti abbiamo avuto salva la vita. Ma non ci abbattiamo e vogliamo comunque fare e rimetterci in cammino. Forse ritrovarci per rimettere in piedi lo spettacolo e rivivere la passione del teatro in questo momento può solo portare cose buone. Vi chiediamo aiuto e umana comprensione”. 

 

Advertisement