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Il messaggio di Pasqua di Papa Francesco: fermati, Gesù è risorto!

Il Papa celebra la messa di Pasqua  |  | Lucia Ballester/ CNA
Il Papa celebra la messa di Pasqua | | Lucia Ballester/ CNA
Il Papa celebra la messa di Pasqua  |  | Lucia Ballester/ CNA
Il Papa celebra la messa di Pasqua | | Lucia Ballester/ CNA
Il Papa celebra la messa di Pasqua  |  | Lucia Ballester/ CNA
Il Papa celebra la messa di Pasqua | | Lucia Ballester/ CNA
Il Papa sulla loggia delle Benedizione per l ' Urbi et Orbi  |  | CTV
Il Papa sulla loggia delle Benedizione per l ' Urbi et Orbi | | CTV
Il Papa all' Urbi et Orbi  |  | CTV
Il Papa all' Urbi et Orbi | | CTV
La benedizione Urbi et Orbi  |  | CTV
La benedizione Urbi et Orbi | | CTV

“In questi tempi, in modo particolare (Dio)sostenga gli sforzi di quanti si adoperano attivamente per portare sollievo e conforto alla popolazione civile in Siria, la amata e martoriata Siria, vittima di una guerra che non cessa di seminare orrore e morte. È di ieri l’ultimo ignobile attacco ai profughi in fuga che ha provocato numerosi morti e feriti. Doni pace a tutto il Medio Oriente, a partire dalla Terra Santa, come pure in Iraq e nello Yemen”.  Il Papa lo dice con forza nel messaggio di Pasqua prima della benedizione Urbi et Orbi.

Un messaggio in cui ricorda come il Pastore Risorto sia sempre alla ricerca di tutti, come delle pecorelle smarrite. “Va a cercare chi è smarrito nei labirinti della solitudine e dell’emarginazione” e “si fa carico di quanti sono vittime di antiche e nuove schiavitù: lavori disumani, traffici illeciti, sfruttamento e discriminazione, gravi dipendenze. Si fa carico dei bambini e degli adolescenti che vengono privati della loro spensieratezza per essere sfruttati; e di chi ha il cuore ferito per le violenze che subisce entro le mura della propria casa. Il Pastore Risorto si fa compagno di strada di quanti sono costretti a lasciare la propria terra a causa di conflitti armati, di attacchi terroristici, di carestie, di regimi oppressivi”.

Ed il Risorto che deve sostenere “gli sforzi di quanti si adoperano attivamente per portare sollievo e conforto alla popolazione civile in Siria, vittima di una guerra che non cessa di seminare orrore e morte. Doni pace a tutto il Medio Oriente, a partire dalla Terra Santa, come pure in Iraq e nello Yemen. Non manchi la vicinanza del Buon Pastore alle popolazioni del Sud Sudan, del Sudan, della Somalia e della Repubblica Democratica del Congo, che patiscono il perpetuarsi di conflitti, aggravati dalla gravissima carestia che sta colpendo alcune regioni dell’Africa. Gesù risorto sostenga gli sforzi di quanti, specialmente in America Latina, si impegnano a garantire il bene comune delle società, talvolta segnate da tensioni politiche e sociali che in alcuni casi sono sfociate in violenza.

Si possano costruire ponti di dialogo, perseverando nella lotta contro la piaga della corruzione e nella ricerca di valide soluzioni pacifiche alle controversie, per il progresso e il consolidamento delle istituzioni democratiche, nel pieno rispetto dello stato di diritto. Il Buon Pastore aiuti l’Ucraina, ancora afflitta da un sanguinoso conflitto, a ritrovare concordia e accompagni le iniziative volte ad alleviare i drammi di quanti ne soffrono le conseguenze. Il Signore risorto, che non cessa di colmare il continente europeo della sua benedizione, doni speranza a quanti attraversano momenti di crisi e difficoltà, specialmente a causa della grande mancanza di lavoro soprattutto per i giovani”.

Nella omelia a braccio della messa celebrata in Piazza San Pietro il Papa aveva detto: “la Chiesa non cessa di dire alle nostre sconfitte, ai nostri cuori chiusi e timorosi: “Fermati, il Signore è risorto”. Ma se il Signore è risorto, come mai succedono queste cose? Come mai succedono tante disgrazie, malattie, traffico di persone, tratte di persone, guerre, distruzioni, mutilazioni, vendette, odio? Ma dov’è il Signore?”.

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Poi ha raccontato di una telefonata ad una malato: “ gli ho detto: “Non ci sono spiegazioni per quello che succede a te. Guarda Gesù in Croce, Dio ha fatto questo col suo Figlio, e non c’è un’altra spiegazione”. E lui mi ha risposto: “Sì, ma ha domandato al Figlio e il Figlio ha detto di sì. A me non è stato chiesto se volevo questo””.

E ancora dice il Papa“in questa cultura dello scarto dove quello che non serve prende la strada dell’usa e getta, dove quello che non serve viene scartato, quella pietra – Gesù - è scartata ed è fonte di vita”. Ed ha concluso : ““Cristo è risorto”. Pensiamo un po’, ognuno di noi pensi, ai problemi quotidiani, alle malattie che abbiamo vissuto o che qualcuno dei nostri parenti ha; pensiamo alle guerre, alle tragedie umane e, semplicemente, con voce umile, senza fiori, soli, davanti a Dio, davanti a noi diciamo “Non so come va questo, ma sono sicuro che Cristo è risorto e io ho scommesso su questo”. Fratelli e sorelle, questo è quello che ho voluto dirvi. Tornate a casa oggi, ripetendo nel vostro cuore: “Cristo è risorto””.

Dopo la benedizione il Papa in un breve saluto ha ringraziato i fiorai olendesi per le decorazione e gli addobbi della Piazza.