“L’avidità di cose, di affetti, di potere,  porta alcuni ad ergersi come padroni della vita pubblica, facendosi servire e riverire credendosi dei capi; giungendo persino a danneggiare la natura e la stessa esistenza umana, facendo commercio di droga, traffico di persone, o più sottilmente smaltendo rifiuti tossici, ma in realtà creando riserve di morte per le zone circostanti, portando ferita mortale all'uomo, al creato e alla casa comune”. Lo ha detto il cardinale Leonardo Sandri Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali che ha celebrato domenica mattina la messa in occasione “141° Anniversario dell’Incoronazione della Sacra Immagine” della Madonna dell’Arco in Campania nella cittadina di Sant’ Anastasia alle falde del Vesuvio, non lontano da Napoli.

Nella omelia, dopo un saluto ai Padri Domenicani che curano il santuario, il cardinale ha detto:  “Come possono uomini così venerare la Vergine Maria, dire di essere di Cristo, e poi compiere scelte che vanno nella direzione esattamente opposta a quella del Vangelo e della testimonianza della Parola di Dio?”

La festa è vissuta con grande partecipazione dalla gente della zona. Per l’occasione il quartiere di Madonna dell’Arco si trasforma in un itinerario di festa, di fede e di condivisione. Il Rettore del Santuario, padre Alessio Maria Romano, domenicano ha detto:  “È emozionante guidare una festa divenuta una vera e propria istituzione e non celo, per questo, il mio entusiasmo. Ormai, quelli della cosiddetta festa di settembre, da molto tempo, sono i giorni più sentiti per tutta la comunità anastasiana.”

Una zona socialmente difficile alle porte di Napoli, manche con tante energie positive. A tutti ha parlato il cardinale ricordando il dramma dei profughi. “Chiediamo allora a Maria di continuare a vegliare, da questo santuario, su tutta l’umanità in cammino, e in particolare in questi giorni drammatici sui fratelli e sorelle che sono partiti, esuli e profughi, per cercare un riparo e un tetto sicuro, bussando alle porte della nostra Europa. Essa sembra essersi ridestata in un gara di solidarietà, mettendo in pratica attraverso l’accoglienza concreta ed ospitale quelle radici cristiane che si è tanto ostinata nel voler omettere nel preambolo della sua costituzione.” Il Prefetto ha poi chiesto di pregare “perché la Regina della Pace convinca i cuori di coloro che hanno in mano le sorti dei popoli che il Medio Oriente non ne può più delle guerre” e che “tanto più scandaloso, quando ai drammi della violenza e dei fondamentalismi religiosi, si uniscono gli intrecci di subdoli interesse economici e di supremazie regionali ed internazionali.”