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Un servizio di EWTN News

Monsignor Juan Ignacio Arrieta: "L'Eucaristia è il Sacramento più importante"

L'Eucaristia è il Sacramento più importante perché "è il centro della comunione", commenta il Segretario del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, Monsignor Juan Ignacio Arrieta, in un'intervista concessa ad EWTN in vista del prossimo Congresso Eucaristico Internazionale. Per lui l'Eucaristia "è il dono più prezioso che la Chiesa protegge".

"L'Eucaristia, come tutti i Sacramenti, ha molto a che fare con il Diritto Canonico perché sono le norme, le regole, che governano la società ecclesiastica, che è strutturata attraverso i Sacramenti. Il Battesimo è la 'carta di cittadinanza' di tutti i cristiani, quindi è come il nostro 'documento di identità'...; il sacramento della Confessione ci aiuta a 'purificarci dall'interno' per accedere al Sacramento più importante, che è il centro della comunione, che è l'Eucaristia", commenta Monsignor Arrieta ai microfoni di EWTN.

Il segretario del Pontificio Consiglio ha poi sottolineato che "l'Eucaristia è, all'interno dei sette Sacramenti, il centro della comunione. Ecco perché è così importante" e ha aggiunto che "tutti i Sacramenti puntano all'Eucaristia" così che"celebrare l'Eucaristia è il simbolo della comunione ecclesiale,e l'accesso all'Eucaristia è un simbolo di comunione, di comunione con Cristo, che ci viene dato nell'Eucaristia, è il dono più prezioso che la Chiesa protegge, come è naturale".

Rispondendo alla domanda sulla scomunica, Monsignor Arrieta cita tra gli esempi" "l'oltraggio della Santa Eucaristia e la violazione del segreto della Confessione" e spiega che "la scomunica è una sanzione canonica che in certi casi proibisce, impedisce, che una persona possa accorsi al Sacramento, ricevere validamente i Sacramenti".

Allo stesso modo, Monsignor Juan Ignacio Arrieta affronta la questione delle persone che hanno divorziato e si sono risposate e avverte che si tratta di "situazioni molto diverse" e riconosce che "anche in alcuni casi estremi potrebbe essere permesso loro di accedere alla Comunione, se non c'è scandalo in determinate circostanze".

Per questo il Vescovo dice che queste persone vanno accompagnate, "per vedere se la situazione può essere risolta, a volte, sono situazioni che possono durare nel tempo, o situazioni matrimoniali precedenti" e conclude che "sono cristiani fedeli, quindi, nonostante il fatto che a causa della loro situazione non possono ricevere il sacramento della Comunione, la Chiesa non li considera separati, la Chiesa li mantiene, sono cristiani fedeli, sono cittadini".

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