C’è una stanza, nel Parlamento ungherese, che ha al centro una tavola rotonda. È vicino alla corona di Santo Stefano, e può passare inosservata ai turistiche visitano l’imponente Parlamento neo-gotico. Al suo interno, c’è una croce verde, di bellissima fattura, donata dal Cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme. È la sede del Gruppo Interparlamentare di Preghiera, un’iniziativa che riunisce i parlamentari cristiani periodicamente. Si prega, si cerca forza nella fede, si trova uno spazio per Dio all’interno di agende politiche molto difficili.
La morte del cardinale Lucian Mureșan, lo scorso 25 settembre, ha chiuso un’era per la Chiesa greco-cattolica romena. Mureșan era dal 1994 presidente del Sinodo, praticamente da pochi anni dopo che la Chiesa romena di rito bizantino era uscita dalla clandestinità, e dal 2005 ne era stato eletto arcivescovo maggiore, il primo di una storia rinnovata. Con la sua morte, comincia un nuovo capitolo, con un nuovo arcivescovo maggiore, Claudiu Pop, che a Blaj era stato ausiliare di Mureșan e che ora vi torna alla guida di una comunità senz’altro viva.
Era stata costruita duecento anni fa, come edificio temporaneo, e per questo le era stato dato il titolo di “pro-cattedrale”. E questo anche perché l’originale cattedrale, la Christ Church, era diventata cattedrale protestante dopo la Riforma, e, in una situazione di difficile conflitto, una cattedrale cattolica a pieno titolo avrebbe potuto essere una provocazione. Ma Leone XIV ha deciso che la pro-Cattedrale di Santa Maria (St. Mary) sarà ora la cattedrale cattolica di Dublino, la prima nella capitale irlandese da ormai 500 anni.
Sono stati più di 2.000 i crimini di odio contro i cristiani in Europa. Lo rivela un rapporto dell’Osservatorio sull’Intolleranza e la Discriminazione contro i Cristiani in Europa (OIDAC), con sede a Vienna, che quotidianamente spulcia giornali e fonti e dettaglia gli attacchi anticristiani in Europa. Una documentazione precisa e incontrovertibile, che racconta di una realtà spesso oscurata dai media.
Era rimasta senza testa per quasi 490 anni, da quando, nel 1536, i protestanti la avevano decapitata, e le avevano anche rimosso il Gesù Bambino dalle braccia. Ma oggi la statua della Vergine Maria nella cattedrale di Losanna ha di nuovo la testa, ricostruita grazie a uno straordinario progetto nato per celebrare i 750 anni del tempio.
Il cardinale Vincent Gerard Nichols, arcivescovo metropolita di Westminster, in Gran Bretagna, è nato a Crosby l'8 novembre 1945 e compie dunque oggi 80 anni, perdendo così il diritto di voto in un futuro conclave.
Non erano che rocce, o luoghi di cui si era dimenticata la storia, e ora sono di nuovo posti pieni di vita, dove si celebrano matrimoni, e dove la gente si riunisce. Sono 63 chiese del Libano, restaurate con un progetto che è iniziato nel 2018, finanziato dall’iniziativa Hungary Helps, e che ha visto la stretta collaborazione dell’Università Cattolica di Budapest Pázmány Péter e dell’Università dello Spirito Santo di Kaslik, in partenariato con la Direzione Generale delle Antichità del Ministero della Cultura del Libano.
Con una celebrazione nella Basilica delle Tre Fontane, nel luogo del martirio di San Paolo, è stata finalmente firmata la rinnovata Charta Œcumenica. Venticinque anni dopo, le Chiese sorelle di Europa rinnovano i loro impegni, con una Charta rinnovata, che presenta 55 impegni concreti (nella prima Charta erano 26) per avanzare l’ecumenismo in Europa.
Il Cardinale Dominik Duka, O.P., Arcivescovo Metropolita emerito di Praga, nella Repubblica Ceca, è morto oggi all’età di 82 anni: era nato il 26 aprile 1943 a Hradec Králové.
Da Oslo, dove c’è il Comitato per il Nobel per la Pace, Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, padre e capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, ha lanciato un appello urgente alla comunità internazionale a sostenere l’Ucraina che vive “una crocifissione davanti agli occhi del mondo”. Inoltre, in un incontro ecumenico, l’arcivescovo maggiore ha lanciato un appello per una “purificazione dell’ecumenismo”.
Dopo cento anni come amministrazione apostolica, la più antica del mondo, Tallinn è finalmente diventata una diocesi, certificando così una maturità che può avere un grande impatto, in termini di fedeli e di impatto. Nel frattempo, l’Estonia ha avuto anche il suo primo beato, il vescovo missionario Eduard Profittlich, che fu visto l’ultima volta pregare di fronte alle porte della cattedrale di Tallinn, e il cui destino è stato incerto fino a quando non fu trovata prova che era morto in prigionia.
Il prossimo 5 novembre, presso l’Abbazia delle Tre Fontane, sarà finalmente firmata la nuova Charta Œcumenica, l’aggiornamento del documento che 25 anni fa il Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE) e il Consiglio Europeo delle Chiese (CEC) firmarono per delineare l’impegno europeo.
Il cardinale Koch, prefetto del Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, non si nasconde: a 100 anni dalle conversazioni di Malines, ci sono ancora varie sfide nel cammino dell’unità cattolico-anglicana. Sfide “teologiche, pastorali, sociali”. Eppure, il dialogo continua.
Il tetto della cattedrale di Nantes era già stato vittima delle fiamme nel 1972. Ma cinque anni fa, la cattedrale di Nantes ha ripreso a bruciare, a causa di un incendio doloso che ha avuto luogo solo un anno dopo quello che ha fatto crollare il tetto di Notre Dame a Parigi. L’impatto psicologico sulla popolazione francese è stato enorme. Ma cinque anni dopo, la cattedrale di Nantes è stata riaperta, per una seconda rinascita dopo quella di Notre Dame dello scorso anno.
È un lavoro ampio, verso nuove frontiere. La Chiesa Greco-Cattolica Ucraina, nell’ambito della guerra che imperversa nel Paese, ha cominciato a delineare quella che chiama una “teologia della speranza”, ispirata dall’anno giubilare, ma anche dalla necessità di guardare oltre le situazioni di guerra. Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, ha certificato questo sforzo lo scorso 26 settembre ad un simposio di teologia nell’Università Cattolica di Lviv.
L'Assemblea Plenaria del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa si svolgerà a Fátima, in Portogallo, dal 7 al 10 ottobre sul tema: «Come essere discepoli missionari in un’Europa secolarizzata».
L’anno della riapertura di Notre Dame, la cattedrale di Parigi che ha ripreso vita dopo l’incendio di cinque anni fa, coincide per l’arcidiocesi di Parigi con il boom dei catecumeni adulti, segno di una fede viva che genera conversioni. Ma anche con una crescita dei casi di abuso riportati e di risposta agli abusi, che mostra come l’impegno dell’arcidiocesi di Parigi sul tema è forte.
Unità nella diversità. Il tema centrale dei lavori che dall’8 all’11 settembre 2025 a Vienna hanno riunito i Vescovi Orientali Cattolici d’Europa, nella loro 26° Assemblea.
Papa Leone XIV ha inviato all’Arcivescovo di Parigi Monsignor Laurent Ulrich un telegramma – firmato dal Cardinale Segretario di Stato – per la Messa di ringraziamento per la canonizzazione delle Carmelitane martiri di Compiègne.
Per la prima volta, una beatificazione è stata celebrata in Estonia. Antica Terra Mariana, poi colpita dalla riforma protestante, l’Estonia è un piccolo gregge cattolico che è rimasto la più antica amministrazione apostolica del mondo, divenendo diocesi solo dopo cento anni. Negli Anni Venti del scorso, il gesuita Eduard Profittlich, tedesco, fu mandato a Tallinn come amministratore apostolico. E lì, nella cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, fu visto l’ultima volta prima di essere deportato e morire in un campo sovietico. Dal 6 settembre, Profittlich è stato proclamato beato, in una celebrazione presieduta dal Cardinale Christoph Schönborn, arcivescovo emerito di Vienna.