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La prodigiosa scala di San Giuseppe a Santa Fe

La prodigiosa scala di San Giuseppe a Santa Fe (New Messico)

San Giuseppe e la storia della prodigiosa scala di Santa Fe in New Messico (Usa): una storia che ha tutti i presupposti per la realizzazione di un vero e proprio “racconto” che sfiora anche il  "thriller".  Magari - perché no? - potrebbe anche essere lo spunto per qualche papà – proprio oggi nella festa di San Giuseppe – per accompagnare il sonno dei propri figli.

Per narrare questo racconto bisogna fare un salto proustiano nel tempo: le lancette dell'orologio devono essere spostate all'anno 1853, quando le "Suore di Loreto" fondano nella città di Santa Fe, negli Stati Uniti, la Scuola di Nostra Signora della Luce (anche denominata "Loreto"). La scuola riscuote subito successo. Anni dopo la sua fondazione, le stesse religiose decidono, allora, di costruire una cappella dedicata alla loro patrona. Il progetto verrà affidato all'architetto P. Mouly, noto per la sua perizia e capacità. Aveva, tra l'altro, realizzato la cattedrale di Santa Fe. Le misure della cappella erano: 22,5 metri di lunghezza; 7,5 metri di larghezza ed alta metri 25,5. Il tutto viene finito nel 1878. L'opera terminata è sorprendente. Esteticamente, un gioiello dove la fede e l'architettura si sposano in maniera sublime. Unico problema: non vi era una scala di accesso al coro. E, allora, come poter risolvere il problema? Fu così che cominciarono le consultazioni con diversi architetti, falegnami ed altri professionisti. Tutti approdarono ad unica soluzione: fabbricare una scala portabile per far raggiungere le sorelle al coro della cappella.

Ma le suore non si arresero a una soluzione “esteticamente” non certo confacente alla bellezza del luogo.   E così si affidarono a San Giuseppe per sciogliere l’annosa questione. Colme di fede, iniziarono una novena a San Giuseppe. Ultimo giorno della novena: si presentò al convento un falegname alla ricerca di lavoro. Arrivò in sella ad un mulo, portando in mano la sua scatola di attrezzi. Fu subito assunto per fare il lavoro considerato impossibile. Lavorò con diligenza e discrezione per circa sei mesi. Il risultato? Una splendida scala a chiocciola. Un autentico gioiello di legno.

Le religiose non credevano a tanto "miracoloso" progetto realizzato. Volevano assolutamente ringraziare quell'uomo. Ma non lo trovarono. Lo cercarono anche per mezzo di un annuncio pubblicato sul giornale della città, ma niente da fare: il falegname era scomparso nel nulla, come dal nulla era giunto al convento. Sarà stato San Giuseppe stesso a "fabbricare" un simile miracolo? La fede porta a pensare ciò. Ciò che sappiamo di certo sono delle particolari coincidenze: prima di tutto, la scala è composta da ben trentatré gradini, gli anni di Gesù. Il fatto assai difficile da spiegare è che – a differenza di tutte le normali scale a chiocciola – la scala di Santa Fe è priva di un pilastro centrale che possa sostenere i gradini e l’intera costruzione. Non avendo, dunque, alcun pilastro centrale per sostenerla, significa che tutto il peso deve gravare necessariamente sul primo gradino: un vero controsenso, secondo le più elementari leggi della fisica e della statica.

Certamente le leggi della fisica non permettono alcuna spiegazione. Altro discorso se parliamo di fede. In questo caso di risposte ne troviamo tante. Tutte. 

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