Roma , 10 May, 2025 / 10:00 AM
"Le assicuriamo il nostro impegno per costruire ponti di dialogo, per soccorrere l’umanità sofferente, per essere sempre a servizio degli ultimi e dei più bisognosi. Santità, può contare su di noi, sulle Chiese in Italia: vogliamo essere strumenti vivi per realizzare il sogno evangelico di diventare un’unica famiglia umana, ‘un solo popolo sempre in pace". Sono le parole espresse dai vescovi italiani a nome di tutte le diocesi al nuovo Pontefice, papa Leone XIV eletto giovedì scorso dai 133 cardinali riuniti in Conclave dal pomeriggio del giorno prima.
Tanti i messaggi e gli auguri dei vari vescovi ma qui ci soffermiamo sulle conferenze episcopali regionali partendo però da una diocesi: quella di Albano dove il card. Robert Prevost era “cardinale vescovo titolare della Chiesa suburbicaria”. “Come Chiesa suburbicaria di Roma la nostra diocesi vive un legame particolare con il successore di Pietro”, sottolinea il vescovo Vincenzo Viva spiegando che le sette diocesi suburbicarie, tra cui “la nostra di Albano, formano un anello di comunità che circondano la Sede Apostolica in un vincolo speciale di comunione ecclesiale. Questa vicinanza – aggiunge - non è solo geografica, ma esprime una profonda realtà spirituale e pastorale che ci rende particolarmente partecipi della missione della Chiesa di Roma”.
Dal Lazio anche il messaggio dei vescovi della regione che augurano “un fecondo ministero apostolico a Roma e nella nostra Regione ecclesiastica” al nuovo Papa assicurando “la loro preghiera per Colui che è chiamato a guidare la Chiesa che presiede nella carità alle altre Chiese sparse nel mondo e con Vostra Santità implorano il dono della pace, dell’unità e della concordia per il mondo e per la Chiesa” si legge in una nota della Cel.
Al nuovo papa – scrivono i vescovi di Piemonte e Valle d’Aosta guarda “gran parte dell’umanità con speranza perché favorisca giustizia, dialogo e riconciliazione tra i popoli”. “Nell’accogliere con gioia l’elezione di Papa Leone XIV”, scrive il presidente, il vescovo di Aosta, Franco Lovignana, “si stringono a lui e in lui riconoscono il pastore secondo il cuore di Dio, che Dio stesso pone alla guida del suo popolo santo. Assieme alle nostre Chiese lo accompagniamo con la preghiera perché possa adempiere con sapienza e generosa dedizione la missione apostolica di promuovere e difendere l’unità della Chiesa attorno a Cristo e in continuità con il suo Vangelo”.
“Il suo ministero petrino sia ricco di abbondanti frutti per la pace e il bene della Chiesa e del mondo”, scrivono i vescovi del Triveneto attraverso il presidente, il patriarca di Venezia, Francesco Moraglia: “Uniti nel vincolo della comunione” le chiese del Triveneto “assicurano, insieme alle Chiese affidate alla loro cura pastorale, il sostegno della preghiera per Papa Leone XIV attraverso la potente e materna intercessione della Vergine Maria affinché, sostenuto dallo Spirito Santo, il suo ministero petrino sia ricco di abbondanti frutti per la pace e il bene della Chiesa e del mondo”. In una nota vescovi delle Marche salutano “con grande affetto e profonda gratitudine” l’elezione di Papa Leone XIV, augurando al nuovo Pontefice “un fecondo ministero al servizio della Chiesa universale e del mondo”, scrive il vescovo di Macerata, Nazzareno Marconi, Presidente della Conferenza Episcopale Marchigiana sottolineando che Papa Leone XIV, Robert Francis Prevost, è un Agostiniano, “un buon amico delle Marche, particolarmente devoto di San Nicola da Tolentino, conosce bene i nostri territori e la nostra realtà. Si tratta di un uomo che ha vissuto tante esperienze, come quella di Vescovo missionario in Perù, per questo sa unire la capacità di dialogo con i potenti a quella di stare con i poveri, che conosce bene”.
I Vescovi della Conferenza Episcopale Abruzzo-Molise, attraverso il presidente Camillo Cibotti, vescovo di Isernia- Venafro e Trivento si “uniscono alla preghiera del Santo Padre a Maria, tanto venerata dalla gente abruzzese e molisana, perché tutti possano accogliere il saluto di pace ‘disarmata e disarmante’ di Cristo Risorto”.
Tornando alle diocesi citiamo quella di Napoli con il card. Domenico Battaglia che ha partecipato al Conclave e che ha definito “un’esperienza di Chiesa viva fatta di preghiera, ascolto e fraternità”. “In quei giorni intensi, nel cuore silenzioso della Cappella Sistina – ha detto - ho custodito nel mio cuore il volto e la voce della nostra Napoli, ma non solo: tutto il Sud, quello d’Italia e quello del mondo, quella parte dell’umanità spesso scartata e dimenticata che continua però a generare speranza, a custodire fede, a invocare pace”. “Il Signore – ha quindi aggiunto - ci ha fatto questo dono in Papa Leone XIV che fin dalle prime parole ci ha parlato di Pace. Ma non di una pace di comodo o di compromesso. No. Una pace disarmata e disarmante, la sola che nasce dal Vangelo”. Da qui l’invito a far “sentire al nostro Papa tutto l’affetto, la preghiera, la vicinanza del nostro popolo. Diciamogli che siamo con lui, come figli attorno a un padre, come amici attorno a un pastore, come poveri che custodiscono un sogno grande: la Pace”.
Nella diocesi di Rossano-Cariati ricordano la visita che l’allora superiore generale degli Agostiniani, padre Prevost fece alla comunità delle suore agostiniane. “La gioia è ancora più intensa – scrive l’arcivescovo Maurizio Aloise - per il legame speciale che unisce Papa Leone XIV alla nostra terra: da Superiore Generale dell’Ordine di Sant’Agostino, già nel 2007 visitò Rossano e sostenne con paterna cura la nascente comunità delle Monache Agostiniane. Fu lui a intuire con sapienza il valore del Monastero sul colle di piana Vernile, fortemente voluto da mons. Marcianò, col quale p. Prevost intrecciò un dialogo fecondo di discernimento e passi concreti”. “Indimenticabile – scrive la diocesi di Rossano-Cariati – rimane anche la sua partecipazione, il 19 giugno 2009, alla solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta da Mons. Santo Marcianò per l’inizio della nuova comunità, segno di una vicinanza concreta e profetica”.
E ancora le agostiniane di Cascia che accolgono “con profonda commozione e sincera gratitudine l’elezione del Santo Padre Leone XIV, elevando sincere preghiere affinché il suo pontificato sia ricco di frutti spirituali, illuminato dalla misericordia, sostenuto dalla pace e guidato dalla luce dello Spirito Santo”. Le agostiniane del Monastero Santa Rita da Cascia e la Fondazione Agostinia riocordano il “legame speciale” che le unisce al nuovo Pontefice. Nel 2012, infatti, quando ricopriva il ruolo di Priore Generale dell’Ordine di Sant’Agostino, accolse la richiesta delle monache, autorizzando la nascita della Fondazione Santa Rita da Cascia, nel rispetto delle norme della Regola agostiniana.
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