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San Gregorio Barbarigo, l' "intellettuale" vicino al popolo di Dio

San Gregorio Barbarigo in un ritratto d'epoca

Profilo elegante, nobile. Viso austero ma non servero. E’ san Gregorio Barbarigo (Venezia, 16 settembre 1625 – Padova, 18 giugno 1697) di cui oggi ricorre la memoria liturgica. Nato in una ricca e influente famiglia veneziana, la madre  morì affetta da peste quando Gregorio aveva solo due anni. Il padre era senatore della Repubblica di Venezia nonché fervente cattolico. E fu proprio il padre ad inidirizzarlo all’istruzione delle scienze naturali, facendogli completare anche gli studi di un corso di diplomazia. 

 

Nel 1643, il primo viaggio a Münster: era ad accompagnare  l'ambasciatore veneziano Alvise Contarini a  in Germania per le negoziazioni in preparazione della Pace di Westfalia che pose termine alla Guerra dei trent'anni. Qui, nella città tedesca, ebbe la possibilità di conoscere l'Arcivescovo Fabio Chigi, Nunzio Apostolico in Germania e futuro Papa Alessandro VII, che partecipava alle negoziazioni. Tre anni anni dopo, nel 1646, farà ritorno a Venezia. Poi, Padova, la città a cui deve molto Gregorio: nella prestigiosa università di Padova studia greco, matematica, storia, filosofia. Nella città veneta ottiene un dottorato "in utroque iure" nel 1655.

 

Ma la vita è segnata dal Signore: chiamato da Dio, desiderava divenire religioso. Ma, sotto consiglio del suo direttore spirituale, diventerà sacerdote diocesano. L’ordinazione, il 21 dicembre 1655. Aveva trent'anni. Fu papa Alessandro VII a chiamarlo a Roma.  Era  il1656: diviene così "Prelato Domestico di Sua Santità", oltre a essergli affidati diversi incarichi nel Tribunale della Segnatura Apostolica.

 

Roma. Anno 1656: la Città Santa è segnata da epidemia di peste, e così il pontefice gli chiede di presenziare alla commissione incaricata di portare soccorso agli ammalati di peste. Un sacerdote attento al popolo, vicino alla gente: questo è il ritratto che viene fuori da questa esperienza che segnerà per sempre la sua esistenza. Finita la pestilenza, gli viene offerta la diocesi di Bergamo: ne diviene Vescovo il 9 luglio 1657 (con ordinazione episcopale il 29 luglio). 

 

Diffuse la stampa religiosa: sua, la particcolare predilizione per gli scritti di San Francesco di Sales che diffuse tra il popolo. Un Vescovo vicino al suo popolo: condivideva, infatti, spesso la mensa con i poveri. Papa Alessandro VII lo crea Cardinale il 5 aprile 1660 con il titolo di San Tommaso in Parione (opterà per il titolo di San Marco il 13 settembre 1677). Come Cardinale lavorò per la riunificazione con le Chiese Orientali. Poi, sempre papa Alessandro VII lo invia a Padova come vescovo. Era il 24 marzo del 1664. Ed è proprio a Padova che san Gregorio Barbarigo si dedicherà a “ricostituire” il seminario della città. Il "suo" seminario arrivò a essere considerato uno dei migliori d'Europa.

Morì il 17 giugno 1697.

 

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