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Un servizio di EWTN News

Il vescovo di Ratisbona Voderholzer: “Eleggiamo diversamente il presidente dei vescovi tedeschi”

Monsignor Voderholzer

A meno di un anno dalla fine del mandato di monsignor Georg Bätzing come Presidente della Conferenza episcopale tedesca (iniziato il 3 marzo del 2020 e comunque rinnovabile), il vescovo di Ratisbona, Rudolf Voderholzer critica il sistema di elezione e ne auspica uno differente, più rappresentativo e meno politicizzato. Lo fa in una lunga intervista con il portale Schwaebische.de, pubblicata lo scorso 13 giugno. 

Fino agli anni ’80 erano gli arcivescovi di Monaco e Colonia che si alternavano alla presidenza dei presuli tedeschi. Le cose cambiarono nel 1987. “Questa regola – spiega il vescovo di Ratisbona - è stata infranta dall’allora vescovo di Magonza, Lehmann, quando si è candidato contro Friedrich Wetter di Monaco. Questo ha politicizzato la carica. Non si veniva più eletti perché era il proprio turno, ma perché si aveva un certo orientamento nella politica della Chiesa. Ed è qui - deduce - che le maggioranze si riuniscono e creano minoranze. Tutto questo allontana l'unità”. Creato cardinale il 21 febbraio 2001 da Papa Giovanni Paolo II, Karl Lehmann rimase poi presidente della Conferenza episcopale tedesca fino al 2008. 

La proposta di riforma elettorale di Voderholzer, presentata nel 2020, prevede invece un sistema “a rotazione, esteso ai metropoliti, cioè agli arcivescovi. Berlino sarebbe la prima, poi Friburgo, Amburgo, ecc”. Secondo il presule, tra i vescovi tedeschi maggiormente critici del Cammino sinodale in Germania, questo eliminerebbe “la dimensione ecclesiastico-politica” e aiuterebbe a ritrovare “riconciliazione”. 

Racconta poi di aver presentato la proposta di un formato diverso di Cammino sinodale, ispirato alla Lettera del Santo Padre Francesco al Popolo di Dio che è in cammino in Germania. “Insieme al cardinale Woelki – dice ancora Voderholzer - ho presentato una bozza di costituzione alternativa per il Cammino sinodale, basata sulla lettera di Papa Francesco del giugno 2019. Non siamo contro la sinodalità, ma contro una certa forma di sinodalità che è più simile a un discorso parlamentare di partito che all'ascolto comune della parola di Dio”. 

Secondo Voderholzer il Cammino sinodale in Germania è ispirato da una forma di sinodalità inadatta, comune ad “una certa forma di democrazia propria delle associazioni cattoliche” che però non decidono di questioni di fede, come il Cammino sinodale è chiamato a fare, ma solo “di questioni di orientamento di un'organizzazione cattolica”.

Infine il vescovo Voderholzer descrive come “irrealistici” gli obiettivi di partenza del Cammino sinodale, iniziato ufficialmente nel dicembre 2019 e ricorda di aver tentato una correzione di rotta: “Il cardinale Woelki e io avevamo proposto, tra gli altri, i temi dell'evangelizzazione, della pastorale vocazionale e dell'insegnamento della religione. Sono temi in cui possiamo mettere in campo tutta la nostra fede, passione e immaginazione per posizionarci di nuovo, meglio. Lo Stato ci concede la possibilità dell'insegnamento della religione, eppure mancano sempre più insegnanti. Questi - conclude il presule - sono i temi sui quali si dovrebbe discutere: come si può annunciare la fede in modo credibile?”. 

 

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