Roma, 26 July, 2025 / 11:00 AM
“Poiché doveva avvenire che la Vergine Madre di Dio nascesse da Anna, la natura non osò precedere il germe della grazia. O felice coppia, Gioacchino ed Anna! A voi è debitrice ogni creatura”. Così scriveva san Giovanni Damasceno - Padre e Dottore della Chiesa (Damasco, 650 ca. - San Saba, presso Gerusalemme, 749) - nei suoi “Dialoghi”, sulle sante figure di Gioacchino e Anna, famosi per essere stati i genitori della Vergine Maria, per essere stati i nonni di Gesù. Bisogna precisare però che nei Vangeli canonici non vi è alcuna traccia.
Solo negli apocrifi vengono citati: più precisamente in due testi, nel Protovangelo di San Giacomo e nel Vangelo dello Pseudo-Matteo. Il primo si presenta scritto da Giacomo il Giusto, primo vescovo di Gerusalemme. Di questo testo esistono ben oltre 130 manoscritti in lingua greca, tra cui il più antico è il cosiddetto “Papyrus Bodmer 5”, datato intorno al II secolo d.C. Il secondo, il “Vangelo dello pseudo-Matteo” è in latino, testo databile al VIII-IX secolo.
Il Protovangelo di San Giacomo racconta le vicende di questi due particolari coniugi nei primi suoi sette capitoli. Anna “della stirpe di Davide" è nata a Betlemme. Suo padre aveva nome Matan, sacerdote della tribù di Levi e della famiglia di Aronne. Sua madre si chiamava Maria e apparteneva alla tribù di Giuda. Anche Gioacchino era di nobile stirpe: è presentato come uomo “virtuoso e molto ricco”, nato - anche lui - nella tribù del Regno di Giuda e della stirpe di Davide. Fra i tanti episodi, facciamo riferimento a uno particolare. Un giorno, Gioacchino stava portando le sue offerte al Tempio, come faceva ogni anno. Ma, il gran sacerdote Ruben lo fermò con queste parole: “Tu non hai il diritto di farlo per primo, perché non hai generato prole”. Per la cultura ebraica, la sterilità era fonte di sdegno da parte delle autorità. Colpito nel profondo da una simile frase, non ebbe il coraggio di tornare a casa. Decise di ritirarsi su una montagna per quaranta giorni e quaranta notti. In quel luogo, supplicò l’aiuto di Dio affinché lui e Anna generassero un figlio. Anche Anna si mise in preghiera. E fu proprio durante questa perseverante preghiera che un angelo le apparve, annunciandole la lieta notizia: “Il Signore ha ascoltato la tua preghiera e tu concepirai e partorirai. E si parlerà della tua prole in tutto il mondo”. E sempre un angelo sarà ad annunciare a Gioacchino che la sua preghiera verrà esaudita: diventerà padre, anche se anziano. E’ il miracolo di Dio a compiersi nella vita di questa speciale coppia, scelta dal Signore, per custodire e crescere quella bambina che porterà il nome di Maria, “la prediletta del Signore”.
L’altro episodio, narrato nel Vangelo dello Pseudo Matteo, è il famoso incontro dei due coniugi presso la cosiddetta porta Aurea. L’incontro è descritto con profonda dolcezza: “Va alla porta Aurea, va incontro a Gioacchino, perché oggi ritornerà da te”, così si esprime l’angelo ad Anna. Così avvenne: l’incontro si tramutò in una “grande gioia in tutti gli amici e parenti, tanto che tutta Israele si rallegrò di tale avvenimento”.
Le Migliori Notizie Cattoliche - direttamente nella vostra casella di posta elettronica
Iscrivetevi alla newsletter gratuita di ACI Stampa.
La nostra missione è la verità. Unisciti a noi!
La vostra donazione mensile aiuterà il nostro team a continuare a riportare la verità, con correttezza, integrità e fedeltà a Gesù Cristo e alla sua Chiesa.
Donazione a CNA